Oggi, in vista del prossimo summit Onu sul clima, il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione in cui si chiede la piena attuazione dell’accordo raggiunto a Parigi. La Conferenza delle parti (COP23) si terrà a Bonn tra il 6 e il 17 novembre e gli eurodeputati S&D vogliono che l’Ue mantenga la pressione sulla comunità internazionale per assicurare che le misure concordate siano attuate.
Kathleen Van Brempt, vicepresidente S&D per lo sviluppo sostenibile, dichiara:
"Se vogliamo evitare l’accelerazione di ulteriori e incontrollate catastrofi naturali, dobbiamo restare saldamente impegnati ad attuare in modo completo l’accordo di Parigi. Dobbiamo essere chiari sul fatto che l’accordo è irreversibile e non sarà rinegoziato. Questa chiarezza e questa certezza per tutti gli attori è cruciale se vogliamo costruire e rafforzare la fiducia nell’impegno internazionale contro i cambiamenti climatici.
"Le parti devono fare di più, non di meno. L’Ue deve anche innalzare il livello delle sue ambizioni. Non dimentichiamoci che il nostro target di riduzione del 40% risale a prima di Parigi. Se l’Europa vuole essere leader, dobbiamo essere d’esempio e praticare cio’ che predichiamo. Il Facilitative Dialogue del 2018 è una grande opportunità per presentare delle ambizioni più alte”.
Gilles Pargneaux, portavoce S&D sul tema, aggiunge:
"L’impatto del cambiamento climatico sull’immigrazione non puo’ essere ignorato ancora. Secondo l’Onu, i cambiamenti climatici costringeranno 250 milioni di persone ad abbandonare le loro case entro il 2050. Per questa ragione, il gruppo S&D chieda il riconoscimento internazionale per lo status di ‘rifugiato climatico’.
"Per il gruppo S&D, il contenuto di questa risoluzione deve servire da guida per le nazioni del G20 e per l’Unione europea. Le nazioni del G20 devono aumentare il loro contributo e l’Unione europea deve inserire l’accordo di Parigi nella legislazione Ue, sviluppando una strategia comune per raggiungere lo status ‘carbon-neutral’ entro la metà del secolo.
"In questa risoluzione, il gruppo S&D ha chiesto un impegno finanziario da parte dei paesi sviluppati per garantire 100 miliardi all’anno ai paesi in via di sviluppo. L’ultimo report dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) stima che i fondi pubblici e privati potrebbero raggiungere una cifra tra i 77 e i 133 miliardi di dollari".