S&D: l’Ue deve impegnarsi attivamente per porre fine alla crisi venezuelana e trovare una soluzione basata sullo stato di diritto

In vista del dibattito di oggi in plenaria sulla situazione in Venezuela, il gruppo S&D ha sollevato le proprie preoccupazioni sui recenti sviluppi nel paese e ha chiesto all’Ue e alla comunità internazionale di sostenere il dialogo tra il governo e l’opposizione venezuelani.

I Socialisti e Democratici hanno accolto con favore la decisione della Corte suprema del Venezuela di ribaltare la sentenza con cui l’Assemblea nazionale era stata esautorata dei poteri legislativi, ma resta l’allarme per le persistenti tensioni sociali e politiche. Il Parlamento europeo voterà una risoluzione in merito.

La vicepresidente S&D Elena Valenciano dichiara:

“La risposta internazionale ha costretto a fermare il tentativo di limitare l’autonomia dell’Assemblea nazionale e questo è un segnale incoraggiante di quanto efficace possa essere la mediazione in corso. L’Ue deve sostenere gli sforzi che mirano a una soluzione per il Venezuela basata sul rispetto della legge. Chiediamo alle forze politiche venezuelane di rispettare scrupolosamente la Costituzione.

“Il calendario elettorale va definito e rispettato. La democrazia deve tradursi nei fatti se la si vuole salvaguardare. E occorre la democrazia perché vi sia la ripresa economica. Oggi in Venezuela ci sono carenze nelle scorte di medicinali e beni alimentari di base. I leader politici devono essere rilasciati al fine di contribuire alla riconciliazione e andare oltre il confronto, attraverso il dialogo e un percorso pacifico”.

Ramón Jáuregui Atondo, eurodeputato S&D e co-presidente dell’assemblea parlamentare EUROLAT, afferma:

“Gli eventi della scorsa settimana in Venezuela sono stati preoccupanti. L’esautoramento dei poteri dell’Assemblea nazionale attraverso gli strumenti decisionali della Corte suprema sarebbe stato incostituzionale e contrario allo stato di diritto, come la comunità internazionale ha denunciato all’unanimità. Accogliamo con favore il fatto che il sistema politico venezuelano abbia trovato il modo di correggere la situazione in tempo, ma restano alte le tensioni politiche e sociali e c’è il rischio di ulteriori escalation.

“Il Parlamento europeo e la comunità internazionale devono mantenere il sostegno al dialogo tra il governo e l’opposizione venezuelani dato che questa è l’unica strada per raggiungere una soluzione pacifica e democratica in Venezuela”.

Francisco Assis, eurodeputato e portavoce S&D su EUROLAT aggiunge:

“Il 29 marzo, la Corte suprema del Venezuela ha deciso di sospendere i poteri dell’Assemblea nazionale e di assumere le sue funzioni, mettendo fine alla separazione dei poteri nel paese. Grazie alla mobilitazione internazionale, la stessa Corte suprema ha ribaltato la sentenza provando a convincere i venezuelani che si era trattato solo di una sorta di incomprensione giurisprudenziale. La verità è che il governo di Maduro non ha mai accettato i risultati delle elezioni del dicembre 2015 e ha cercato di manipolare la Suprema corte per sistemare la situazione a proprio favore.

“Tuttavia, qualcosa è cambiato. L’inversione a U di Nicolas Maduro dimostra che la sia strategia di antagonismo duro all’opposizione ha raggiunto un limite e che il clima di polarizzazione politica in Venezuela è a un punto tale che è necessario tornare al voto. L’Ue deve insistere sul rilascio dei prigionieri politici e sulla calendarizzazione delle elezioni regionali che avrebbero già dovuto tenersi”.