Oggi, il Collegio dei commissari ha annunciato la chiusura della sua indagine sulle pratiche fiscali di McDonald’s, iniziata nel dicembre 2015. La decisione, presentata dal commissario alla Concorrenza, Margrethe Vestager, afferma che la non tassazione di alcuni profitti di McDonald's in Lussemburgo non costituisce un aiuto di Stato illegale.

Jeppe Kofod, vicepresidente del gruppo S&D responsabile per la globalizzazione, afferma:

“Al commissario Vestager va il merito di avere ancora una volta intrapreso una battaglia in nome di una tassazione equa delle multinazionali che traggono profitto dai consumatori europei.

“Tuttavia, è chiaro che il nostro attuale regolamento Ue non è adatto a combattere efficacemente la doppia non imposizione e a porre fine alla corsa al ribasso sulla tassazione delle società.

“Abbiamo bisogno di una comune aliquota minima di imposta sulle società nell’Ue se vogliamo fermare questa corsa al ribasso e garantire che anche le imprese più grandi e più ricche paghino la loro giusta quota di tasse in Europa”.

La portavoce del gruppo S&D per gli affari economici e monetari, Pervenche Berès, membro del Parlamento europeo, aggiunge:

“Il lavoro della Commissione sugli aiuti di Stato è stato aperto nel 2015 quando è stato scoperto che McDonald's aveva evitato di pagare oltre un miliardo di euro di imposta sulle società grazie a un ‘accordo’ con il Lussemburgo. Tre anni dopo, la multinazionale continua con le sue pratiche fiscali dannose e fa ancora notizia per il trattamento riservato ai lavoratori.

“Ciò sottolinea che, più che mai, l'Europa ha bisogno di un solido quadro armonizzato sulla rendicontazione e sulla tassazione delle società per le multinazionali. Con la rendicontazione pubblica paese per paese, le multinazionali dovranno essere trasparenti rispetto al luogo in cui viene creato il loro valore e, con una base imponibile comune per le imprese, l'Europa sarebbe in grado di far pagare alle grandi compagnie la giusta quota di tasse.

“Per raggiungere questi obiettivi, dobbiamo porre fine alla regola dell'unanimità in seno al Consiglio per quanto riguarda le decisioni in materia fiscale, il che impedisce di approvare qualsiasi legislazione ambiziosa. L'Europa ha bisogno di una riforma urgente su come le grandi aziende segnalano e pagano le tasse: non possiamo più aspettare la giustizia fiscale in Europa”.