S&D: Israele e Palestina sono pronte per nuovi colloqui di pace

Nel corso di una visita in Israele e Palestina della commissione Affari esteri del Parlamento europeo, sono arrivate conferme da entrambi i fronti sulla volontà di riprendere i colloqui di pace senza precondizioni. Gli eurodeputati del gruppo dei Socialisti e Democratici che hanno preso parte alla delegazione, Arne Lietz (Germania) e Gilles Pargneaux (Francia), hanno espresso apprezzamenti per queste posizioni. Purtroppo, essi hanno anche registrato che ciascuno dei due fronti accusa l’altro di non essere pronto a iniziare i colloqui. La delegazione ha visitato anche la Giordania.

L’eurodeputato S&D Arne Lietz ha dichiarato a margine della visita:

"Gli insediamenti israeliani in Palestina mettono a rischio la possibilità di una soluzione dei due Stati e di avviare il processo di pace. Durante la visita, il voto del Consiglio di sicurezza dell’Onu dello scorso dicembre sugli insediamenti illegali di Israele è stato affrontato diverse volte. Apprezziamo l’esito del voto e invitiamo Israele a seguire la risoluzione. Il Parlamento europeo dovrebbe adottare una sua risoluzione sulla stessa questione.

"Nel corso della visita a Betlemme, il sindaco della città ci ha mostrato l’espansione degli insediamenti e il modo in cui questi stanno avendo un impatto sempre più negativo sulle condizioni quotidiane di vita dei palestinesi”.

L’eurodeputato S&D Gilles Pargneaux ha aggiunto:

"Abbiamo ricordato ai nostri interlocutori dell’iniziativa araba per la pace. Il principe  Faisal di Giordania sta considerando di riportarla al tavolo nel corso della prossima presidenza giordana della Lega Araba. Potrebbe essere un ulteriore passo in avanti dopo la Conferenza sulla pace di Parigi che si terrà il 15 gennaio.

"Durante gli incontri in Giordania, abbiamo espresso il nostro apprezzamento al paese per aver accettato 1,2 milioni di rifugiati dalla Siria, rendendola una delle comunità più grandi nel mondo. Capiamo il peso che essi hanno sul paese e apprezziamo il rafforzamento degli impegni da parte dell’Unione europea nel sostenere le autorità giordane nel processo di integrazione dei rifugiati siriani nel mercato locale del lavoro e nel sistema scolastico”.