Pittella: “Sul tema Ue-Turchia restano aperte alcune questioni. La soluzione chiave è un sistema di ricollocazione funzionale”

In seguito all'accordo negoziato in Consiglio tra i 28 Stati membri e la Turchia sulla crisi dei migranti, il leader del gruppo dei Socialisti e Democratici, Gianni Pittella, ha dichiarato:

 “L'accordo con la Turchia è certamente un passo positivo che va accolto con favore. La versione attuale è stata migliorata grazie anche alla pressione esercitata sul Consiglio da parte del Parlamento europeo e del gruppo S&D. Continua però a sollevare dubbi e preoccupazioni sia per la difficoltà di attuarla nella pratica sia per la sua conformità giuridica alle convenzioni internazionali e sui diritti umani. Ci aspettiamo in primo luogo che siano garantiti aiuti finanziari, logistici e di competenze alla Grecia, per far permettere il funzionamento di un adeguato sistema di ospitalità e registrazione. Non possiamo trasformare la Grecia in un enorme centro di accoglienza per migranti.

 “In secondo luogo, vigileremo da vicino sul rispetto delle convenzioni sui diritti umani internazionali ed europee. Il gruppo S&D crede fortemente che potrà essere garantito un regime di esenzione dei visti alla Turchia solo se – e dopo che – verranno rispettati i 72 standard.

 “Il processo di adesione della Turchia all'Ue – nel quale crediamo – non può diventare una moneta di scambio in mano alla Turchia per la crisi dei rifugiati. Non è ammesso alcun baratto.

“Anche l'apertura di un nuovo capitolo non è un assegno in bianco al governo turco. La Turchia è chiamata a rispettare in pieno il Protocollo di Ankara riguardante la Repubblica di Cipro. L'accordo con Ankara è parte della soluzione, non la soluzione. Crediamo fermamente che solo attuando il sistema di ricollocazione, rafforzando Schengen e rivedendo l'accordo di Dublino, l'Europa riuscirà finalmente ad affrontare la crisi dei migranti nel lungo periodo. L'Ue è prima di tutto una famiglia fondata sulla solidarietà”.