Pittella: “Le autorità del Burundi devono ristabilire la legalità, la pace e la sicurezza nel Paese”

Oggi, la plenaria di Strasburgo ha adottato una risoluzione sulla situazione del Burundi. In merito a questo atto e tenendo conto della pericolosa escalation della violenza nel Paese, Gianni Pittella, presidente del gruppo S&D del Parlamento europeo, ha detto:

 “La situazione in Burundi è insostenibile. L'Ue e l'intera comunità internazionale devono reagire di fronte alla violazione dei diritti umani fondamentali e ai semi di guerra che si stanno spargendo.

“A nome del gruppo S&D del Parlamento europeo, rivolgo al governo un appello a porre fine all'uso della violenza contro la società civile, e avverto che i gruppi armati rischiano di diffondere la violenza nell'intera regione. Le autorità del Burundi devono ristabilire la pace e la sicurezza nel paese.

 “Voglio inoltre far notare l'ironia del fatto che il Burundi è stato eletto membro del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni unite il 28 ottobre. I processi politici devono essere rispettati e la legalità deve essere ristabilita, in linea con la Costituzione del Paese. Non ci sono alternative".

L'eurodeputata S&D Maria Arena ha detto:

“Condanniamo con forza l'escalation della violenza, responsabile di più di 90 morti negli ultimi giorni. L'attuale situazione è più che preoccupante, e le autorità del Burundi devono essere considerate responsabili per questi sviluppi pericolosi e negativi.

“Esprimiamo la nostra più profonda preoccupazione per la grave situazione sia a livello politico che di sicurezza in Burundi, e la nostra indignazione per gli arresti arbitrari da parte delle autorità, per le detenzioni illegali e per i trasferimenti forzati di più di 250.000 persone.

“Condanniamo con forza la violazione da parte del presidente  Nkurunziza dell'accordo di Arusha, essendo stato eletto per il terzo mandato presidenziale. Dall'inizio del processo elettorale nel Paese, abbiamo espresso serie preoccupazioni per l'insistenza del presidente Pierre  Nkurunziza nel cercare di ottenere un terzo mandato presidenziale, e così facendo ha violato la Costituzione. In reazione all'attitudine antidemocratica del presidente  Nkurunziza, chiedemmo sanzioni mirate e stiamo ancora aspettando misure concrete in questa direzione.

“Chiediamo alle autorità burundine di rispettare pienamente la Costituzione, i diritti umani, politici e civili e le libertà fondamentali di tutti i cittadini. Chiediamo loro di porre fine alle dichiarazioni pubbliche che incitano alla violenza e all'odio nei confronti di diversi gruppi della società del Burundi.

“La nostra prima priorità è quella di proteggere i cittadini burundini e per questo motivo stiamo appoggiando la richiesta di inviare una forza di peace-keeping del Consiglio di Sicurezza in Burundi; chiediamo a Francia e Gran Bretagna, membri permanenti del Consiglio di Sicurezza, di difendere questa richiesta. La seconda priorità è quella di tagliare le risorse al governo in carica in Burundi, e reindirizzare gli aiuti alla società civile burundina e alle organizzazioni internazionali ancora presenti nel Paese, per aiutare i cittadini e non abbandonarli. La terza priorità è quella di far luce sui responsabili delle atrocità e delle violenze. Questi crimini non devono rimanere impuniti, e per questo chiediamo che venga aperta un'indagine indipendente”.