Pittella: "L'accordo di pace è uno spiraglio di speranza per il popolo del Mali"

Dopo otto mesi di intensi negoziati, durante i quali i continui scoppi di violenze hanno minacciato di mettere a repentaglio il processo di pace, i ministri del Mali e i sei gruppi armati di ribelli hanno raggiunto sabato 1 marzo un accordo di pace ad Algeri. La bozza dell'accordo vede l'impegno per la ricostruzione dell'unità nazionale con modalità che rispettino l'integrità territoriale e che tutelino le diversità etniche e culturali. Ciò sarà raggiunto attraverso la creazione di assemblee regionali elettive funzionanti che saranno guidate da un presidente eletto direttamente dal popolo e attraverso una maggiore rappresentanza delle popolazioni del Nord nelle istituzioni nazionali.  

Gianni Pittella, presidente del gruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento europeo, dichiara:

"Accogliamo con soddisfazione questo accordo di pace di cui i cittadini del Mali saranno i primi a beneficiare, dopo mesi di instabilità e insicurezza. Siamo contrari alla richiesta di ulteriore tempo fatta dai ribelli del Nord e chiediamo a tutte le parti di seguire le orme del governo del Mali e siglare immediatamente l'accordo.

"Ci congratuliamo con l'Algeria per il ruolo guida che ha svolto e con l'Alto rappresentante Ue per la politica estera, Federica Mogherini, e gli stati membri dell'Ue per i loro sforzi di mediazione. Questa è la diplomazia efficace che vogliamo e siamo felici di vederne i primi positivi risultati".

Norbert Neuser, coordinatore S&D per l'Africa, aggiunge:

"L'Ue monitorerà l'applicazione di questo accordo e garantirà che esso si raggiunga l'obiettivo per cui è stato siglato.

"Speriamo che ciò possa essere un esempio per la risoluzione degli altri conflitti in corso. La pace e la riconciliazione sono l'unica soluzione e noi continueremo a sostenere il lavoro dell'Ue in tale direzione".