Pittella: “La Macedonia è a un punto di svolta, la stabilizzazione politica e le riforme sono fondamentali per il cammino verso l’Europa”

Nel corso di una visita di due giorni in Macedonia, nel quadro di una missione più ampia nei Balcani che ha interessato anche Albania e Serbia, una delegazione del gruppo S&D guidata dal presidente Gianni Pittella ha incontrato il leader dell’Unione Socialdemocratica di Macedonia (SDSM), Zoran Zaev, il ministro degli Esteri, Nikola Poposki, e il leader del partito albanese Unione democratica per l’Integrazione (DUI), Ali Ahmeti.

La delegazione del gruppo S&D era composta dal vicepresidente responsabile per gli affari esteri, Knut Fleckenstein, e dal portavoce S&D per gli affari esteri, Richard Howitt.
 
In seguito alla visita, Gianni Pittella ha affermato:

 “La Macedonia è a un punto di svolta. Non c’è un piano B. La stabilizzazione e le riforme garantite dall’accordo di Przino sono la sola via per la creazione delle condizioni per concreti progressi lungo il cammino per l’Europa.

“Questo accordo politico inclusivo deve però essere attuato in pieno e in buona fede. Devono essere attuate anche le Priorità urgenti di riforma. Invitiamo tutti i leader politici a pensare all’interesse del Paese. Occorre, senza ulteriori ritardi, prendere decisioni sulle questioni fondamentali tra cui la riforma della governance, l’istituzione dei procuratori aggiunti e del procuratore speciale.

“Esprimiamo grande apprezzamento per l’SDSM e in particolare per l’approccio costruttivo di Zaev, che ha dimostrato saggezza e leadership.  Occorre proseguire su questa strada. In futuro non si dovrà abusare delle cariche ministeriali e le intercettazioni dovranno essere consegnate al procuratore speciale. Per la Macedonia in gioco non c’è solamente il proprio futuro, ma più ingenerale il sogno di far parte della famiglia europea”.

L’eurodeputato Richard Howitt, portavoce S&D per gli affari esteri e mediatore parlamentare sull’attuale crisi politica in Macedonia, ha aggiunto:

“Per la Commissione europea è già troppo tardi per riprodurre le raccomandazioni positive degli ultimi anni per l’inizio dei colloqui di adesione all’Ue, e come conseguenza diretta della crisi mi aspetto che la relazione dell’Ue sui progressi della prossima settimana contenga criteri e condizioni.

“La lezione per i politici macedoni è che non possono aspettarsi che ogni scadenza sia flessibile, che ogni accordo sia modificabile, che ogni negoziato possa essere ritardato o ostacolato.
 “Le dichiarazioni del commissario europeo Hahn e quelle congiunte degli ambasciatori degli Stati Uniti e dei paesi dell’Ue esprimono piuttosto chiaramente che la responsabilità del fallimento degli accordi ricade principalmente sul partito al governo, l’Organizzazione Rivoluzionaria Interna Macedone - Partito Democratico per l'Unità Nazionale Macedone (VMRO-DPMNE).

“Non possiamo restare in silenzio o neutrali di fronte a queste circostanze, non ridimensioniamo il nostro impegno nei confronti del popolo di questo paese e del suo futuro europeo, ma ribadiamo che se l’accordo politico non sarà onorato pienamente da parte di tutti i partiti, a soffrire maggiormente saranno le persone”.