L’Ue deve rinnovare gli sforzi per affrontare le crisi in Iraq, Siria, Libia e Ucraina

Il gruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento europeo esprime apprezzamento per il vertice straordinario di sabato del Consiglio europeo dedicato alle relazioni esterne dell’Ue. Allo stesso tempo, gli eurodeputati S&D criticano il fallimento delle istituzioni Ue nel reagire rapidamente alle crisi che si sono intensificate nelle ultime settimane nelle aree vicine all’Ue.

In merito all’Ucraina, l’eurodeputato e vicepresidente S&D per gli Affari esteri, Knut Fleckenstein, avverte:

"Siamo estremamente preoccupati in seguito alle notizia di un’escalation militare al confine tra Russia e Ucraina, con un aumento del numero dei combattenti e delle armi provenienti dalla Federazione Russia. Chiediamo un immediato cessate il fuoco e la ripresa del controllo ucraino sulle proprie frontiere.

"Insistiamo sul fatto che non ci può essere una soluzione militare alla crisi e consideriamo il vertice bilaterale tra i presidenti di Russia e Ucraina, che si è tenuto a Minsk il 26 agosto, come un passo avanti. Su entrambi i presidenti deve essere esercitata più pressione possibile per far proseguire i colloqui. Chiediamo con forza all’Ue di facilitare il prosieguo di tale dialogo".

Fleckenstein prosegue lanciando l’allerta sulla minaccia in Iraq e in Siria:

"Condanniamo con fermezza gli omicidi indiscriminati eseguiti dal sedicente ‘Stato islamico’ (IS). Con un agenda espansionistica e volta al genocidio, l’IS rappresenta una grave minaccia per la stabilità e la sicurezza del Medio Oriente e del mondo intero.

"C’è un urgente bisogno di affrontare la crisi umanitaria in Iraq causata dall’esodo di più di 1 milione di persone in fuga dall’offensiva dell’IS. Data la natura transnazionale della minaccia dell’IS, occorre una strategia globale per l’Iraq e la Siria che includa una componente militare e da portare avanti con i nostri alleati.

"Ci rivolgiamo in particolare al Consiglio affinché valuti le modalità per cooperare con attori chiave quali l’Iran e la Turchia per rispondere alla minaccia dell’IS. La pressione dovrebbe essere applicata sugli stati della regione affinché blocchino il flusso di finanziamenti all’IS e ad altre organizzazioni jihadiste.

"Sosteniamo pienamente gli sforzi del nuovo primo ministro iracheno, Haider Al-Abadi, per formare un governo realmente inclusivo e ci appelliamo alle forze politiche irachene affinché completino questo processo in tempi rapidi.

"Lanciamo un appello anche al Consiglio Affari interni e Giustizia affinché promuova un approccio comune dell’Ue, attraverso anche lo scambio di informazioni tra gli stati membri e tutte quelle misure volte a contrastare la minaccia del terrorismo jihadista in Europa”.

In chiusura, Fleckenstein affronta la situazione in LIbia:

"Siamo molto preoccupati per l’escalation di tensione tra il governo centrale di Tripoli e i gruppi estremisti che stanno conquistando terreno nel Sud della Libia. La Camera dei rappresentanti e il governo ad interim della Libia sono le uniche istituzioni a essere legittimate a rappresentare il popolo libico. La crisi umanitaria in Libia deve essere affrontata con urgenza, così come va rafforzato l’embargo sulle armi”.

L’eurodeputata S&D, Elena Valenciano Martínez-Orozco, presidente della commissione parlamentare sui Diritti umani, aggiunge:

"Il rispetto per i diritti umani, in tutto il mondo, così come una rinnovata attenzione sulla dimensione umanitaria, devono diventare sempre più le maggiori priorità per la politica estera dell’Ue.

"Inoltre, occorre garantire l’accesso all’assistenza e agli aiuti umanitari in tutte le zone di crisi”.