Kosovo si avvicina alla liberalizzazione dei visti con l’Ue

Il gruppo S&D plaude alla ratifica dell'accordo sul Demarcamento delle frontiere con il Montenegro da parte del Parlamento del Kosovo. Con questa ratifica, uno dei principali ostacoli per i cittadini kosovari a viaggiare liberamente in Europa è ora rimosso. Il gruppo S&D sostiene da tempo la liberalizzazione dei visti per i Balcani occidentali.

 

A seguito del voto del parlamento del Kosovo, Knut Fleckenstein, portavoce del gruppo S&D sui Balcani, dichiara:

“Questo è un passo importante per il Kosovo sulla via dell'integrazione europea. Siamo felici che i partiti politici siano riusciti a superare le dispute interne e abbiano appoggiato l'accordo di frontiera con il Montenegro. Condanniamo l'azione violenta di parte dell'opposizione che ha tentato di fermare questo processo.

“È importante ora avanzare sui criteri restanti relativi a corruzione e criminalità organizzata. Chiediamo alla Commissione europea di presentare le sue conclusioni il più presto possibile alla luce delle ultime informazioni fornite dalle autorità del Kosovo”.

 

L'eurodeputata S&D e relatrice del Parlamento europeo per la liberalizzazione dei visti per il Kosovo, Tanja Fajon aggiunge:

“Questa è una grande notizia. Mi congratulo con tutte le parti per aver finalmente superato un ostacolo cruciale sulla via del Kosovo per soddisfare le condizioni per i visti Ue per i cittadini kosovari. La palla è ora nelle mani della Commissione, poiché il Kosovo ha fatto la sua parte. Metterò ai voti la relazione del Parlamento sulla liberalizzazione dei visti con il Kosovo immediatamente dopo che la Commissione avrà dato il via libera.

“I Socialisti e Democratici sono sempre stati in prima linea nella lotta per un regime senza visti per tutti i Balcani occidentali, incluso il Kosovo. I kosovari, proprio come gli altri europei, meritano di viaggiare liberamente in Europa, il che rafforzerà ulteriormente la cooperazione economica e politica, nonché i contatti tra le persone, i legami culturali e sociali con l'Europa”.

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