Il voto in commissione ITRE sull’EFSI riflette le priorità S&D per la tutela della ricerca e dei programmi di interconnessione e per dare ulteriore impulso all’efficienza energetica

Il Fondo europeo per gli investimenti strategici (EFSI), il nuovo strumento finanziario del piano Juncker da 315 miliardi di euro, ha superato oggi il primo ostacolo legislativo in commissione Industria, ricerca ed energia del Parlamento europeo.

L’eurodeputata Kathleen van Brempt, vicepresidente del gruppo S&D responsabile per lo sviluppo sostenibile, è riuscita a ottenere una maggioranza trasversale per salvaguardare Horizon 2020 e il Connecting Europe Facility, allo scopo di preservare gli attuali stimoli dell’Unione per un’Europa più innovativa, intelligente, collegata e integrata.

A margine del voto, Kathleen van Brempt ha dichiarato:
 
“Per i Socialisti e Democratici era fondamentale che non venissero toccati gli esistenti veicoli di finanziamento europei in supporto agli investimenti in ricerca e innovazione e per trasporti, energia e infrastrutture (di interconnessione) digitali.
 
“Oggi la nostra proposta di finanziamento alternativa per il fondo di garanzia EFSI è stata accettata dalla commissione ITRE. Nello schema di finanziamento alternativo, i contributi provenienti dal bilancio dell’Ue e diretti al fondo di garanzia per tutelare il bilancio dell'Ue saranno autorizzati progressivamente dal Parlamento e dal Consiglio nel quadro delle procedure di bilancio annuali, utilizzando tutti i margini disponibili e i meccanismi di flessibilità”.

Il relatore S&D ha inoltre proposto di destinare una quota minima dell’EFSI a progetti che supportino l’efficienza energetica. Un emendamento trasversale che propone di mettere a disposizione 5 miliardi per l’efficienza energetica ha ottenuto il supporto della commissione.

Van Brempt ha aggiunto:

“Si tratta di un grande successo, perché l’efficienza energetica sarà estremamente importante se risolveremo i nostri problemi energetici in futuro. L’efficienza energetica può creare occupazione locale, garantire risultati rapidi, accrescere la sicurezza energetica e aiutare a combattere il cambiamento climatico.

“Ci auguriamo che questo possa aiutare a colmare il gap di 70 miliardi di euro l’anno per gli investimenti sui progetti per l’efficienza energetica, e permetta di rendere concreta l’ambizione dell’Unione, cioè che l’efficienza energetica sia considerata la fonte primaria.
 
“Abbiamo inoltre stabilito criteri chiari per i progetti supportati dall’EFSI per assicurare il loro contributo per un’economia intelligente, sostenibile e inclusiva. Vogliamo concentrarci su progetti che riguardano i campi dell’efficienza energetica (in particolare per quanto concerne la gestione della domanda e la ristrutturazione degli immobili), dell’energia rinnovabile, dell’efficienza delle risorse, dell’innovazione e di ricerca e sviluppo (comprese infrastrutture di ricerca, progetti pilota e progetti dimostrativi) e nei settori digitale, culturale e creativo.
“L’EFSI può supportare solamente progetti che portino vantaggi per la società che siano chiari e netti, tenendo in considerazioni i costi (anche i costi esterni come l’impatto ambientale) e i benefici (per esempio la creazione di lavoro) del progetto per tutta la sua durata prevista”.

Eurodeputati coinvolti