Il gruppo S&D per una campagna mondiale contro il Daesh

Il gruppo S&D al Parlamento europeo denuncia le sistematiche e sempre più estese atrocità e violazioni dei diritti umani commesse dal Daesh (Stato islamico di Iraq e Siria).

Gianni Pittella, presidente dei Socialisti e Democratici al Parlamento europeo, dichiara:
 
"Denuncio a nome della famiglia dei progressisti europei le sistematiche campagne e pratiche di pulizia etnica commesse dal Daesh in Iraq e Siria contro le minoranze etniche e religiose.

"Chiediamo e sosteniamo in pieno la campagna globale contro il Daesh e chiediamo agli attori regionali e locali di lavorare insieme, con il nostro supporto, per sconfiggerlo attraverso una strategia comune, sfaccettata e di lungo termine.
 
"Teniamo a ribadire, a tal proposito, che ogni campagna militare di liberazione dei territori sotto il controllo del Daesh deve avvenire nel quadro del diritto internazionale umanitario e di quello dei diritti umani, in modo da evitare ulteriori morti e di alimentare l'agenda degli estremisti, oltre a evitare nuove ondate di rifugiati e sfollati.
 
"Sottolineiamo la necessità per la comunità internazionale di aumentare gli sforzi per fornire assistenza umanitaria alla popolazione in difficoltà e chiediamo a tutti i donatori di mantenere gli impegni e fornire assistenza il prima possibile".

Victor Boştinaru, eurodeputato e vicepresidente S&D per gli Affari esteri, afferma:
 
"Oggi, stiamo affrontando la più grande crisi umanitaria della nostra era, tra il conflitto di lunga durata in Siria e l'estrema violenza dell'espansione dello Stato islamico di Iraq e Siria (ISIS).

"Dall'inizio del conflitto in Siria, almeno metà dei siriani sono stati forzati a lasciare le loro case e costretti a fuggire. Sono le vittime del presidente Bashar al-Assad e adesso sono costretti a vivere in condizioni di estrema povertà. Centinaia di migliaia di iracheni condividono lo stesso destino. Per troppi di loro, non è la prima volta.
 
"Gli aiuti inviati finora sono insufficienti a garantire una vita dignitosa per l'enorme numero di rifugiati che vivono in Siria e in Iraq, ma anche in Giordania, Turchia e Libano o in altri paesi confinanti. Questi paesi ospitanti stanno affrontando cambiamenti socioeconomici che possono creare ulteriore instabilità nella regioni: il nostro sostegno economico è davvero necessario.

"Affrontare le crisi umanitarie deve essere prioritario e urgente, dal momento che la situazione si sta deteriorando giorno dopo giorno, e deve essere parte della nostra strategia anti-ISIS. E' importante fermare le violenze come base di un processo politico più ampio".