Il gruppo S&D illustra al vicepresidente Šefčovič le proprie priorità in tema di Unione energetica

Ieri a Strasburgo, in seguito all’adozione di un libro bianco per un’Unione energetica, il gruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento europeo ha illustrato la propria proposta al vicepresidente all’Energia della Commissione Ue Maroš Šefčovič.

Le priorità S&D sono:

•           Favorire la transizione verso un’economia sostenibile e decarbonizzata, basata sull’efficienza energetica, sulle energie rinnovabili e sulle infrastrutture intelligenti

•           Garantire un’energia sicura, stabile e a buon mercato per l’industria e i cittadini europei, con particolare attenzione alla creazione di lavoro e al contrasto alla povertà energetica dei consumatori vulnerabili

•           Garantire la sicurezza di approvvigionamento energetico e la fine della dipendenza dalle importazioni energetiche che ci costano 420 miliardi di euro ogni anno, soprattutto attraverso investimenti domestici nel settore dell’edilizia e dei trasporti, aumentando la capacità produttiva energetica interna attraverso le rinnovabili e costruendo nuove infrastrutture per collegare le reti energetiche europee nella maniera più efficiente e conveniente.

La vicepresidente S&D per lo Sviluppo sostenibile Kathleen Van Brempt ha detto:

“È fondamentale che noi socialisti guidiamo la battaglia per un’unione energetica attenta alle questioni sociali, facendo pressione per le opzioni 'no regrets' delle rinnovabili, dell’efficienza energetica e delle infrastrutture intelligenti. Queste sono di fatto le opzioni economicamente più efficienti nel lungo periodo”.

“Non possiamo permettere che prevalgano lo status quo e la miopia degli interessi consolidati. È giunto il momento di essere audaci e di proporre la nostra visione di lungo termine per un’unione energetica che lavori realmente nell’interesse dei cittadini e dell’industria".

L’eurodeputato Dan Nica, portavoce S&D sull’Energia, ha aggiunto:

“Abbiamo bisogno di un’unione energetica lungimirante, che operi davvero nell’interesse dei cittadini e dell’industria, combattendo la povertà energetica e garantendo una stabile fornitura di energia competitiva e a buon mercato. Dobbiamo agire adesso per ridurre la dipendenza dall’importazione di energia dai fornitori dominanti, che indebolisce l’Europa, diminuendo la fattura delle importazioni annuali che ammonta a 420 miliardi di euro”.

La Commissione europea adotterà un piano per l’Unione energetica il 25 febbraio.

 


 

Eurodeputati coinvolti
Capo delegazione
Coordinatore
Romania