Il gruppo S&D chiede alla Turchia di riconoscere il genocidio armeno e aprire la strada a una reale riconciliazione

Oggi a Bruxelles, il gruppo S&D ha accolto con favore la risoluzione del Parlamento europeo sul centenario del genocidio armeno.

Il vicepresidente Knut Fleckenstein dichiara:
 
"Condanniamo tutti i crimini contro l'umanità e i genocidi e deploriamo con forza qualsiasi tentativo di negarli.
 
"Rendiamo omaggio alla memoria del milione e mezzo di vittime innocenti vittime che perirono nell'Impero Ottomano.
 
"I tragici eventi che hanno avuto luogo tra il 1915 e il 1917 contro gli armeni nel territorio dell'Impero ottomano rappresentano un genocidio, come definito dalla Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio del 1948 .

"Apprezziamo le dichiarazioni del presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdoğan, e del suo primo ministro, Ahmet Davutoğlu, che hanno rivolto le loro condoglianze e hanno riconosciuto le atrocità compiute contro gli armeni ottomani. Si tratta di un passo nella giusta direzione.
 
"Incoraggiamo le autorità turche a cogliere la commemorazione del centenario del genocidio armeno come un'opportunità per il Paese di proseguire nei suoi sforzi, tra cui l'apertura degli archivi, per fare i conti con il suo passato, riconoscere il genocidio armeno e così spianare la strada verso una reale riconciliazione tra i popoli della Turchia e dell'Armenia".

Il vicepresidente S&D per gli Affari esteri Victor Boştinaru aggiunge:
 
"Oggi, rendiamo omaggio alla memoria degli armeni ottomani che sono stati vittime delle atrocità perpetuate nella Prima guerra mondiale.
 
"Voglio anche rilanciare l'appello alla Turchia e all'Armenia affinché ratifichino e implementino i protocolli di Zurigo del 2009 e compiano tutti i passi necessari per normalizzare le relazioni tra i due paesi.

"E ' della massima importanza tenere viva la memoria per aiutare a prevenire nuovi conflitti e costruire un futuro migliore, ma è importante anche sottolineare la necessità di evitare di utilizzare questo evento per logiche politiche. Tutte le parti devono continuare a lavorare per la riconciliazione".