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Il gruppo S&D ad Addis Abeba: l’accordo Onu sul finanziamento allo sviluppo può aiutare a eliminare la povertà nel mondo, ma occorre fare di più

Questa settimana i leader mondiali si sono trovati a Addis Abeba, in Etiopia, per partecipare alla terza Conferenza sul finanziamento allo sviluppo e adottare il quadro di impegni che finanzierà i nuovi obiettivi per lo sviluppo sostenibile. I membri S&D del Parlamento europeo Linda Mc Avan, presidente della commissione Sviluppo, e Pedro Silva Pereira, relatore sul finanziamento allo sviluppo, hanno preso parte alla delegazione Ue che ha partecipato alla conferenza.

Gianni Pittella, presidente del gruppo dei Socialisti e Democratici, ha dichiarato:

“Sono fiero del lavoro dei nostri membri S&D, dei commissari e dei ministri. Questo accordo apre quelli che potrebbero essere sei mesi cruciali per l’eliminazione della povertà dal mondo. Continueremo a garantire che i nostri valori di solidarietà, uguaglianza e giustizia siano messi in pratica nel nuovo quadro di sviluppo a New York e a Parigi, come abbiamo fatto a Addis Abeba”.

Linda McAvan ha affermato:

“Gli aiuti allo sviluppo devono rimanere uno strumento chiave per il finanziamento allo sviluppo, e l’Ue deve continuare a svolgere un ruolo guida, con particolare attenzione per i paesi meno sviluppati. Se però vogliamo un quadro di sviluppo nuovo e ambizioso avremo bisogno di raccogliere molte più risorse dal settore privato e dal gettito fiscale, e dovremo eliminare le scappatoie fiscali e porre fine ai flussi finanziari illeciti. Accogliamo con favore la maggiore enfasi posta dai governi sulla parità di genere e gli investimenti per le donne e le ragazze, e vogliamo azioni rapide e concrete  per promuovere questi investimenti".

Pedro Silva Pereira ha aggiunto:

"Stiamo assistendo a un cambiamento nel contesto globale e dobbiamo assicurarci che nessuno sia lasciato indietro. Se vogliamo davvero raggiungere questo obiettivo, abbiamo bisogno di mezzi ambiziosi per attuarlo. Purtroppo tutti hanno evitato gli impegni finanziari, l’Ue è stata la sola a reimpegnarsi con un timido 0,7% del Pil da destinare all’aiuto pubblico allo sviluppo. Sono comunque lieto di vedere che molte delle nostre raccomandazioni progressiste sono state incluse nell’accordo finale e monitoreremo i progressi attraverso una raccolta dati innovativa e valutazioni puntuali degli impegni assunti”.

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