Gli eurodeputati S&D sulla sorveglianza di massa: “Dobbiamo trovare un equilibrio migliore tra privacy e sicurezza”

Occorre fare di più per proteggere i cittadini europei dalla sorveglianza di massa da parte delle agenzie d’intelligence. È questo il messaggio inviato oggi dal Parlamento europeo, che ha votato a favore di una relazione nata in risposta alle rivelazioni fatte da Edward Snowden sullo spionaggio dei cittadini europei da parte della NSA.

Birgit Sippel, portavoce S&D su libertà civili, giustizia e affari interni, ha affermato:

“Questa risoluzione giunge a un anno e mezzo dall’avvio dell’inchiesta del Parlamento europeo sulla sorveglianza di massa dei cittadini europei da parte delle agenzie di intelligence, in seguito alle rivelazioni di Snowden. Queste rivelazioni hanno svelato che la sorveglianza era largamente diffusa e utilizzata indiscriminatamente, e che era caratterizzata da scarso controllo giudiziario o politico. Ciononostante, Stati membri e Commissione non hanno fatto abbastanza per porvi rimedio. Questa risoluzione chiede a tutte le parti di adottare misure concrete per permettere di riconquistare la fiducia dei cittadini europei sulla conservazione dei dati e sulla sorveglianza dei servizi di sicurezza”.

L’eurodeputato S&D Claude Moraes, presidente della commissione Libertà civili, giustizia e affari interni e autore della relazione, ha aggiunto:

“Questa risoluzione è ancora più importante alla luce della recente sentenza con la quale la Corte di giustizia europea ha invalidato il ‘Porto sicuro’. Abbiamo accolto con favore questa decisione, e riteniamo fondamentale che l’Ue introduca un’alternativa al ‘Porto sicuro’ che fornisca un quadro legale più forte per proteggere i diritti fondamentali dei cittadini. L’Ue deve proseguire nei suoi sforzi per la ricostruzione della fiducia dei cittadini sul tema della sorveglianza di massa, contrastando gli abusi arbitrari ai danni del diritto fondamentale alla privacy. Occorre inoltre continuare a lavorare per sviluppare un ‘habeas corpus europeo sul digitale’ per garantire che le libertà civili siano difese anche su internet”.

Eurodeputati coinvolti
Coordinatrice
Germania