A causa delle pressioni di Orbán, il Ppe indebolisce le raccomandazioni del Parlamento europeo sulla libertà accademica

La commissione Affari esteri del Parlamento europeo (AFET) ha votato oggi la Raccomandazione sulla Libertà accademica nella relazione sull'azione esterna dell'Ue, che mira a fare in modo che la politica estera dell’Ue tenga contro della libertà accademica al pari di altri diritti umani.

Per garantire un testo credibile, il relatore del Parlamento europeo sul dossier, l'eurodeputato S&D Wajid Khan ha lavorato affinché la relazione richiedesse una coerenza tra le politiche esterne e interne dell’Ue, come è normale che sia per le relazioni sugli affari esteri. Questo è il motivo per cui gli eurodeputati S&D hanno proposto emendamenti riferiti specificamente all'Ungheria e ai crescenti attacchi alle università straniere nell'Ue da parte di Bupadest, come avvenuto con l'Università centrale europea con sede nella Capitale ungherese, che il Primo ministro Orbán sta attualmente cercando di chiudere. Il gruppo S&D ha anche proposto di includere la libertà accademica nei criteri di Copenaghen per i Paesi candidati all'adesione all'Ue.

Purtroppo, su richiesta del relatore ombra del Ppe, Andrea Bocskor di Fidesz, questi emendamenti sono stati dichiarati inammissibili dal presidente della commissione, che è anche un deputato del Ppe.

L'eurodeputato S & D Wajid Khan, relatore del Parlamento per il fascicolo, dichiara:

“Indebolendo la nostra relazione, il Ppe ha mostrato oggi il suo vero volto piegandosi alle pressioni di Fidesz, il partito sempre più autocratico che ha represso la libertà di parola e la libertà accademica in Ungheria. Nel complesso, la relazione ha avuto un enorme successo e sono orgoglioso che il Parlamento raccomanderà misure rigorose sulla libertà accademica. Tuttavia, avrebbe potuto andare oltre.

“L'Ue non avrà credibilità nelle relazioni esterne se non riusciamo a mettere ordine a casa nostra. E quando dico questo mi riferisco agli attacchi di Fidesz alle libertà, inclusa la libertà accademica, in Ungheria. Non possiamo dire che per loro esiste una regola e per noi un'altra.

“La strategia globale dell'Ue afferma che ‘il costante rispetto dei nostri valori internamente determinerà la nostra credibilità e influenza esterna’. Questo significa che non possiamo minacciare la libertà accademica nell'Ue, mentre chiediamo ad altri Paesi di sostenere questo diritto fondamentale.

“Si tratta di una tendenza molto preoccupante, eppure il Ppe fa finta di nulla e dice di apprezzare la libertà di parola e i valori democratici. Hanno persino posto la libertà accademica al centro di una risoluzione approvata nel loro ultimo congresso, dichiarando che ‘i governi dovrebbero proteggere la libertà accademica in ogni momento’. E’ chiaro che un conto sono le parole, un altro le loro azioni. Azioni che sono influenzate dal regime sempre più autocratico che vige in Ungheria”.

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