Prima della riunione straordinaria del Consiglio, durante la quale i ministri degli affari esteri discuteranno gli ultimi importanti sviluppi in Afghanistan e un possibile deterioramento della situazione, i Socialisti e Democratici hanno chiesto: un rapido trasferimento e un luogo sicuro per i partner afgani; una valutazione urgente, organizzazione e distribuzione degli aiuti umanitari per la popolazione afgana; la definizione di linee rosse chiare per i talebani riguardo il rispetto dei diritti della Donna e delle minoranze, e una presa di posizione chiara nei confronti dei terroristi stranieri.

Su richiesta dei Socialisti e Democratici, l’Alto Rappresentante Josep Borrell discuterà della situazione in Afghanistan con la commissione affari esteri e la commissione sviluppo del Parlamento europeo nei prossimi giorni.

Pedro Marques, eurodeputato S&D e vicepresidente responsabile degli affari esteri, ha dichiarato:

“Come abbiamo potuto apprendere con grande sorpresa e scoramento, i talebani hanno preso il controllo e il potere in Afghanistan, e noi chiediamo quindi ai ministri degli affari esteri di presentare urgentemente un piano per aiutare chi ha aiutato noi e che in questi giorni può trovarsi in grave pericolo. Gli interpreti afgani, i cuochi e altre persone che hanno supportato le nostre forze armate, così come i rappresentati delle ONG e gli attivisti per i diritti umani che lavorano in Afghanistan per promuovere la democrazia, la libertà, i diritti umani e i diritti delle donne, devono essere trasferiti rapidamente in un luogo sicuro in Europa.

“Centinaia di migliaia di uomini, donne e bambini in fuga dalle forze talebane, possono significare una nuova catastrofe umanitaria e serie carenze di cibo, acqua e medicine salvavita, nel pieno della pandemia COVID-19. La comunità internazionale è chiamata a organizzare urgentemente e distribuire aiuti umanitari. Noi chiediamo al Servizio d’azione esterna e alla Commissione di valutare rapidamente le necessità più immediate e, di concerto con i donatori internazionali, aprire canali di distribuzione.

“Garantire la sicurezza e la dignità dei propri cittadini, soprattutto dei gruppi più vulnerabili come le donne, i bambini e le minoranze, è la massima responsabilità di qualsiasi governo. Le donne devono avere accesso a cure sanitarie, devono poter lavorare e muoversi liberamente. I diritti delle donne e delle giovani donne per noi non sono negoziabili”.

Tonino Picula, europarlamentare e portavoce S&D in materia di affari esteri ha aggiunto:

“Vent’anni d’investimenti dei Paesi NATO per la costruzione, la formazione e l’addestramento di un esercito afgano sono svaniti nel nulla in pochi giorni con la presa del Paese da parte dei talebani. Vi sarebbero importanti domande da porsi del perché questa missione abbia avuto un esito tanto infausto.

“Sono giornate amare per l’alleanza occidentale e dobbiamo trarre insegnamento da questa dura lezione, ma sono i cittadini afgani a pagare lo scotto più alto. La nostra priorità deve essere alleviare le loro sofferenze il più possibile, soprattutto trasferendo coloro che si trovano in maggior stato di pericolo e fornendo aiuti umanitari a chi ne ha maggior bisogno.

“Dovremo osservare come si muovono i talebani, soprattutto per quanto riguarda il rispetto dei diritti delle donne, la sicurezza delle minoranze e l’atteggiamento nei confronti delle organizzazioni terroristiche straniere. Se non fossero rispettate queste linee rosse vanno previste sanzioni, isolamento diplomatico e il taglio degli aiuti diretti Ue per le entità statali.

“Il Gruppo S&D ha richiesto un incontro della commissione affari esteri e della commissione sviluppo dell’Europarlamento con l’Alto Rappresentante Josep Borrell per discutere dell’urgenza di trasferire i partner afgani, organizzare gli aiuti umanitari per i cittadini afgani e di come garantire al meglio i diritti delle donne e delle ragazze. Faremo tutto quanto in nostro potere per essere al fianco del popolo afgano e dimostrare la nostra solidarietà”.

Eurodeputati coinvolti
Vicepresidente
Portogallo
Coordinatore
Croazia
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