I Socialisti e Democratici accolgono positivamente la proposta di Direttiva contro la violenza domestica e sulle donne presentata oggi dalla Commissione europea nella Giornata internazionale della Donna.

Benché il Gruppo S&D avesse preferito una legge più completa ed esaustiva che abbracciasse tutte le forme di violenza di genere e implementasse gli standard della Convenzione di Istanbul, considera la proposta di oggi un passo importante verso l’eradicazione della violenza contro le donne, una delle bandiere del Gruppo S&D da oltre un decennio.

La direttiva proposta, confezionata sotto la guida della Commissaria Helena Dalli, criminalizzerà lo stupro, la mutilazione dei genitali femminili, la violenza cibernetica, la diffusione e condivisione di immagini intime, il cyber stalking, le molestie e l’incitamento alla violenza e all’odio online. Le nuove regole rafforzano e favoriscono l’accesso alla giustizia e incoraggiano gli stati membri a implementare uno sportello unico, vale a dire servizi di sostegno e protezione concentrati nello stesso luogo.

Maria Noichl, eurodeputata e portavoce S&D sui diritti della Donna, ha dichiarato:

“Sono felice che oggi la Commissione abbia finalmente mantenuto la promessa di combattere la violenza sulle donne in tutta Europa. Dopo il fallimento della ratifica della Convenzione di Istanbul, l’Ue ora dovrà seguire la propria direttiva, lungamente attesa e chiesta a gran voce.

“Sono particolarmente soddisfatta che la direttiva chiarisca che lo stupro non sarà tollerato e che non vi saranno più impuniti. Garantirà che ‘no’ significa ‘no’ in tutta l’Unione europea. La proposta legislativa migliorerà le misure di prevenzione e la raccolta di dati a livello europeo. Questa è un’ottima notizia per le donne e le organizzazioni che lavorano contro la violenza sulle donne e le discriminazioni, poiché aiuterà il loro lavoro quotidiano e mostrerà dove siano necessarie ulteriori misure per debellare questo fenomeno. La criminalizzazione dell’infibulazione, la mutilazione dei genitali femminili, chiarisce che chiunque decida, accompagni o assista a quest’atrocità sarà ritenuto colpevole e perseguito in termini di legge. Infine, il cyber stalking, le molestie e il revenge porn, minacce che si fanno ovunque sempre più concrete e insidiose per le donne, non rimarranno più impunite.

“Ciò nonostante, a causa della mancanza di basi legali in alcune zone dell’Ue, la direttiva non rappresenta uno strumento efficace a 360° come avremmo voluto. La proposta può quindi essere solo un ulteriore passo verso l’eradicazione della violenza di genere. Come progressisti, conduciamo una campagna e chiediamo che la violenza di genere sia considerato un reato penale in tutta l’Ue. Solo allora potremo ottenere ciò che le donne meritano: parità di protezione in tutta l’Ue. La presidente Ursula von der Leyen si è impegnata a rendere reato penale ogni forma di violenza di genere nell’Unione. Noi non ci arrenderemo fino a che questa promessa non trovi compimento”.

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