In vista del summit Ue di giovedì e venerdì, oggi i Socialisti e Democratici chiederanno in plenaria ai 27 capi di Stato e di governo dell’Ue di riconoscere all’Ucraina lo status di Paese candidato per l’adesione all’Unione, come segnale politico di solidarietà alla popolazione ucraina che sta difendendo il proprio territorio.

I Socialisti e Democratici chiedono al Consiglio anche di decidere in modo tempestivo sulla candidatura della Repubblica della Moldavia e della Georgia, e di definire in modo chiaro le condizioni della loro adesione. Entrambi devono ricevere segnali politici chiari e univoci a sostegno del loro futuro europeo.

Il Gruppo S&D sottolinea che non vanno dimenticati i Balcani Occidentali, ai quali fu promesso un futuro europeo vent’anni fa. S&D esorta il Consiglio europeo a superare lo stallo nel processo di adesione della Macedonia del Nord e dell’Albania, e a programmare la prima conferenza intergovernativa per formalizzare l’avvio dei negoziati d’accesso con entrambi i Paesi senza altre esitazioni.

Pedro Marques, europarlamentare e vicepresidente S&D, ha dichiarato:

“La popolazione ucraina difende con coraggio il proprio Paese da 119 giorni dalla brutale aggressione russa, con una determinazione impressionante. Si stanno battendo per la libertà, l’indipendenza e un futuro europeo. Si stanno battendo anche per i nostri valori e non possiamo deluderli. Garantire all’Ucraina lo status di Paese candidato significa dimostrare coi fatti, non solo a parole, che siamo al loro fianco in questa guerra orribile e rappresenterebbe anche un messaggio inequivocabile al Cremlino: gli ucraini hanno il diritto di decidere le proprie alleanze e di vivere in libertà, democrazia e prosperità.

“Moldavia e Georgia meritano anch’esse che le loro ambizioni europee trovino soddisfazione. Anche il loro futuro è nell’Unione europea. Come nel caso dell’Ucraina, il Consiglio europeo deve assumere rapidamente una decisione sulle loro candidature d’adesione e stabilirne le condizioni, dando loro una chiara prospettiva europea”.

Tonino Picula, eurodeputato e portavoce S&D per gli affari esteri, ha aggiunto:

“Il Gruppo S&D è sempre stato un fermo difensore del processo di allargamento, perché lo considera un motore di cambiamento positivo in grado di promuovere la pace, la democrazia e la prosperità nei territori a noi più vicini, ma va condotto in modo corretto, sulla base di procedure chiare e la piena soddisfazione dei requisiti d’adesione. Dobbiamo trarre insegnamento dagli errori compiuti in passato e porre la riforma dello Stato di diritto e della democrazia al cuore di questo percorso.

“Se da un lato dobbiamo sostenere ogni passo verso l’allargamento dell’Ue nell’Europa orientale prossima, dall’altro non dobbiamo dimenticare i Paesi dei Balcani Occidentali, cui fu promesso molti anni fa che un giorno avrebbero fatto parte della famiglia europea. Alla luce della guerra russa all’Ucraina l’Ue deve urgentemente rinnovare il proprio impegno nei confronti dei Balcani Occidentali. Esortiamo i leader Ue a prendere una decisione sull’avvio della conferenza intergovernativa con Skopje e Tirana. Ulteriori rinvii danneggerebbero la credibilità dell’Ue e renderebbero la regione più vulnerabile alle interferenze di Paesi terzi ostili.

“Io spero davvero che dopo anni di sforzi, il vertice rappresenti l’opportunità per dare un nuovo respiro al processo d’allargamento nel complesso”.

Note:

Leggi la lettera inviata dal Gruppo S&D al presidente del Consiglio Ue Michel in vista del vertice.

Eurodeputati coinvolti
Vicepresidente
Portogallo
Coordinatore
Croazia
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