S&D: “Se intende proseguire il processo di adesione all’Ue la Serbia compia una chiara scelta pro-europea”

Serbian elections

In seguito alla vittoria del presidente Vučić e del suo partito di governo, l’SNS, alle elezioni in Serbia di domenica, i Socialisti e Democratici lo esortano a compiere una chiara scelta pro-europea, a ripristinare la democrazia e lo Stato di diritto e a prendere seriamente le riforme legate al processo di allargamento dell’Ue. La Serbia deve altresì adeguarsi quanto prima all’obbligo di applicare sanzioni contro la Russia decise dall’Ue per l’invasione di Putin all’Ucraina. Diversamente, questo avrà un peso e conseguenze sulla prospettiva Ue del Paese.

Il ritorno a un parlamento plurale in Serbia è uno sviluppo positivo. Tuttavia, i Socialisti e Democratici esprimono rammarico per l’impossibilità degli elettori di compiere una scelta ben informata in virtù delle pressioni indebite esercitate dal partito di governo.

Thijs Reuten, eurodeputato S&D e membro della Missione d’osservazione delle procedure elettorali del Parlamento europeo, ha dichiarato:

“Il maggior risultato di queste elezioni è stato la partecipazione dell’opposizione che boicottò le elezioni parlamentari due anni fa. Purtroppo, nonostante l’alta affluenza, non vi sono altri elementi positivi, perché fatta eccezione per qualche tardivo cambiamento legislativo e una maggior possibilità di scelta nel panorama politico, le elezioni sono state completamente dominate dal partito di governo. L’SNS e i suoi alleati hanno esercitato notevoli pressioni sugli elettori, abusato della visibilità mediatica e confermato tutte le nostre preoccupazioni sulla situazione politica in Serbia. Come se non bastasse, nella prossima legislatura l’Assemblea vedrà al proprio interno partiti di estrema destra.

“È importante sottolineare che tre diverse votazioni in un'unica tornata elettorale non sono e non dovrebbero essere una procedura normale e desiderabile in una democrazia fragile, poiché delle premesse elettorali deboli sono alla base degli abusi del sistema da parte dei governi in carica. Ne è la prova la chiusura del Comitato elettorale ieri in tarda notte, senza che fosse reso noto alcun risultato preliminare né i numeri dell’affluenza, mentre il presidente Vučić già si proclamava vincitore delle elezioni presidenziali”.

Tonino Picula, portavoce S&D per gli affari esteri, ha commentato:

“Non mi faccio illusioni e neanche la Commissione dovrebbe. Il presidente Aleksandar Vučić e il suo partito, l’SNS, affiliato del PPE, continueranno nel solco di una farsa della democrazia. Queste elezioni hanno dimostrato ancora una volta il totale spregio di Vučić per la procedura elettorale, a spese della popolazione serba. Dopo il rifiuto della Serbia di adempiere all’obbligo di sanzionare la Russia, ora Vučić aggiunge insulto all’ingiuria. La Serbia deve compiere una scelta molto chiara per l’Unione o dovrà assumersi la responsabilità e la gravità delle conseguenze. La nostra posizione non è cambiata: il Consiglio non dovrebbe aprire alcun nuovo negoziato della procedura di adesione con la Serbia fino a quando il governo faccia scelte di questo tipo, non ripristini lo Stato di diritto che ha distrutto consapevolmente e volontariamente, e non applichi sanzioni alla Russia”.

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