Il Parlamento europeo discuterà questa sera la situazione in Crimea. Cinque anni dopo l’annessione illegale della penisola da parte della Russia, avvenuta nel 2014, i Socialisti e Democratici confermano il proprio impegno per la sovranità,  la sicurezza e l’integrità territoriale dell’Ucraina, e condanna la deliberata destabilizzazione del Paese per mano russa. 

Prima del dibattito, Tonino Picula, membro del Parlamento europeo e relatore ombra sull’accordo di associazione UE-Ucraina ha dichiarato: 

“L’Unione europea non riconosce e non riconoscerà l’annessione della Crimea da parte della Russia. Negli ultimi cinque anni, abbiamo assistito a palesi violazione dei diritti umani, restrizioni delle libertà fondamentali ed elezioni illegali, tutte situazioni che abbiamo sempre condannato. Le recenti azioni di guerra russe nello Stretto di Kerch e nel Mar d’Azov, stanno conducendo ad un pericoloso aumento della tensione. Questo ingiustificato uso della forza è deplorevole e siamo preoccupati per l’ulteriore militarizzazione della regione del Mar Nero. 

Victor Boştinaru, vicepresidente S&D responsabile degli affari esteri, ha aggiunto: 

“Cinque anni dopo l’annessione illegale della Crimea da parte della Russia, la nostra determinazione nel condannare questa evidente violazione delle leggi internazionali è ancora inalterata. La Russia ha trasformato la Crimea occupata in una fortezza che destabilizza la regione e  rappresenta una seria minaccia per l’UE e la NATO. Vogliamo rendere chiaro che noi non tollereremo, né mai metabolizzeremo episodi di violazione delle leggi internazionali di tale gravità. Rimaniamo saldi all’impegno di salvaguardare la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina, così come di proteggere i diritti umani nei territori occupati della regione. Le sanzioni e le misure restrittive dovranno rimanere in essere finché perdurino tali violazioni, e rese più severe se la situazione lo richiedesse”.

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