I Socialisti e Democratici oggi hanno chiesto alla Commissione e agli stati membri di assumere decisioni incisive, come un tetto al prezzo delle importazioni di energia. Ciò è avvenuto durante un dibattito dal Parlamento riunito in plenaria alla vigilia delle proposte legislative che si attendono dalla Commissione europea per affrontare la crisi dei prezzi dell’energia. S&D ha chiesto anche una ridistribuzione equilibrata degli enormi profitti delle compagnie energetiche per sostenere i cittadini e le piccole e medie imprese. Se da un lato S&D esprime approvazione per l’iniziativa della Commissione europea, lamenta che le proprie richieste siano rimaste inascoltate per quasi un anno ed esortano la Commissione a intraprendere misure decise e all’altezza delle sfide all’orizzonte.

Mohammed Chahim, eurodeputato S&D e vicepresidente per l’energia, ha dichiarato:

“Le bollette energetiche devono essere alla portata delle famiglie e delle piccole e medie imprese. Noi Socialisti e Democratici abbiamo posto l’attenzione per mesi sul tema del fallimento del mercato del gas dovuto alle speculazioni. Il mercato del gas era compromesso ben prima dell’invasione russa all’Ucraina e dell’emergere dei problemi delle forniture energetiche all’Ue. Si rendono necessarie misure a livello europeo per evitare il panico e le speculazioni sul mercato. Il nostro gruppo chiede un tetto al prezzo delle importazioni di energia e la tassazione degli extraprofitti. Non possiamo chiedere alle persone di stringere la cinghia senza chiedere conto alle compagnie energetiche dei loro enormi profitti. Dobbiamo prepararci a una recessione e sostenere le persone attraverso la proroga dello SURE. Sarebbe deplorevole se il Parlamento europeo fosse estromesso dal normale processo decisionale e questa decisione rimanesse solo nelle mani dei governi nazionali e dei commissari europei”.

Dan Nica, eurodeputato e portavoce S&D in commissione industria, ricerca ed energia, ha dichiarato:

“Le speculazioni con il TTF, il Title Transfer Facility, non sono più tollerabili e dobbiamo porvi fine. Il TTF è il luogo di scambio virtuale per il gas naturale e buona parte della volatilità sui mercati del gas in Europa è dovuta alle sue manipolazioni. La Commissione europea e i governi nazionali non dovrebbero sottovalutare la questione perché è una delle cause alla radice di questa crisi che porta alle stelle le bollette per cittadini e imprese. Il peso di questa crisi va distribuito e il nostro gruppo insiste sull’urgenza d’introdurre una tassa sugli extraprofitti. V’è il rischio concreto che il peso ricada come sempre sulle spalle dei più vulnerabili e questo è inaccettabile. Nessuno nell’Ue deve essere posto di fronte alla decisione se scaldare la propria casa o mettere la cena a tavola quest’inverno”.

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