Il Parlamento europeo oggi ha ribadito la sua ferma opposizione ad una proroga dei confini temporanei all’interno dell’area Schengen di libera circolazione. I membri del Parlamento hanno appoggiato una relazione con la quale s’intendeva chiarire che i controlli temporanei dei confini interni, reintrodotti da sei Paesi durante la crisi dei rifugiati, non sono più giustificabili e vanno rimossi al più presto. La relazione conteneva anche delle norme chiare con le quali si definiscono per il futuro, sia le circostanze che consentiranno una reintroduzione temporanea dei controlli dei confini, sia termini di durata più stretti.

Gli eurodeputati S&D hanno manifestato in modo molto deciso il proprio disappunto nei confronti degli stati membri, per il rifiuto a raggiungere un accordo su un tema tanto importante per l’Europa.

La vicepresidente del Gruppo S&D e negoziatrice per il Parlamento europeo per la revisione della reintroduzione temporanea dei controlli dei confini interni, Tanja Fajon, ha dichiarato:

“L’area Schengen è una delle maggiori conquiste dell’Unione europea. Per un continente che ha trascorso buona parte del secolo scorso separato da muri e confini, la possibilità di viaggiare e muoversi liberamente senza essere sottoposti a controlli, rappresenta un simbolo di grande progresso. Ha reso le nostre vite più semplici e dato un notevole impulso alle nostre economie. Non possiamo certo permettere che questo importantissimo caposaldo dell’Unione vada perso. I controlli che sono stati introdotti quasi quattro anni fa sono ancora in essere e non vi sono segnali di una loro rimozione a breve. Questi controlli rappresentano una violazione palese della legge europea e dovrebbero essere rimossi e aboliti al più presto possibile.

“Sono molto delusa dall’intransigenza mostrata dai governi nazionali che hanno rifiutato il raggiungimento di un accordo su queste proposte, affinché l’area Schengen funzioni in modo efficace, così come è stata concepita. Noi vogliamo essere certi che, in futuro, i controlli temporanei dei confini interni abbiano una durata massima di un anno e vogliamo garanzie affinché siano utilizzati unicamente per lo scopo per i quali sono stati introdotti originariamente.

“Non permetteremo che l’Europa ritorni ai giorni del periodo pre-Schengen, caratterizzati da muri, confini e lunghe code ai controlli passaporti. La libertà di movimento è una pietra angolare dell’Unione europea e noi non faremo mai mancare il nostro fermo impegno per difenderla”.