I Socialisti e Democratici accolgono la nuova normativa sullo stoccaggio del gas, nella convinzione che le idee contenute in questa legislazione possano mettere al sicuro le forniture di energia per i cittadini e le imprese Ue per il prossimo inverno. L’acquisto congiunto di gas dai Paesi terzi è un grande risultato per il Gruppo S&D. Ciò significa che d’ora in avanti sarà possibile negoziare insieme, a livello Ue, i prezzi delle forniture di gas da altre parti del mondo. Secondo il Gruppo S&D questo meccanismo volontario per gli acquisti comuni migliora la situazione attuale, in cui ogni stato membro negozia sul mercato mondiale singolarmente. L’Ue guadagnerà una posizione negoziale più forte.

La trasparenza è l’elemento chiave per i Socialisti e Democratici che continueranno a insistere sull’importanza dell’informazione su come sono negoziati i prezzi, un aspetto centrale quando si tratta di contratti bilaterali tra i produttori di gas extra Ue e i Paesi consumatori, cosi come sui mercati spot.

In seguito all’adozione di oggi del Parlamento europeo in plenaria, la normativa dovrà essere adottata anche dagli stati membri del Consiglio dell’Unione europea.

Patrizia Toia, negoziatrice S&D del Parlamento europeo sulla normativa sullo stoccaggio del gas, ha dichiarato:

“In tempi di estrema volatilità dei prezzi delle risorse energetiche, il nostro Gruppo ritiene cruciale che l’Ue goda di una buona posizione negoziale con i Paesi terzi. La pratica dimostra che spesso i partner commerciali esercitano pressioni sugli stati membri e molti governi Ue sono portati a comprare il gas a prezzi alti. Non è un bene per la nostra economia, ma è particolarmente gravoso per le famiglie a basso reddito e le piccole e medie imprese. Lo abbiamo imparato a nostre spese l’inverno scorso, quando le bollette dell’energia e del riscaldamento sono volate alle stelle colpendo duramente gli europei”.

Dan Nica, portavoce S&D in commissione industria, ricerca ed energia, ha aggiunto:

“Il nostro gruppo chiede da tempo degli obiettivi di stoccaggio ambiziosi; nella nuova legislazione abbiamo fissato un 80% per il 2022 e il 90% per il 2023. Ne abbiamo bisogno per evitare che si ripeta la situazione dell’anno scorso, quando le riserve di gas all’inizio dell’autunno erano particolarmente basse. Questo ha giocato un ruolo negativo nell’aumento del prezzo dell’elettricità per cittadini e imprese; dobbiamo trarre insegnamento dai nostri errori. La fissazione dei prezzi è un altro punto centrale per noi. I cittadini e le imprese non possono solo ricevere le bollette da pagare. Tutti abbiamo il diritto di sapere il meccanismo che sta dietro la formazione del prezzo del gas, non solo per quanto riguarda i contratti bilaterali stipulati tra i produttori di gas extra Ue e i Paesi consumatori, ma anche di quello acquistato sui mercati spot, dato che buona parte del gas consumato nell’Ue proviene proprio da quei mercati. Per ora questo meccanismo è ancora una scatola nera e il Gruppo S&D vuole porre fine a questa situazione”.

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