Su iniziativa della leader dei Socialisti e Democratici, Iratxe García, oggi il Parlamento europeo ha tenuto un dibattito sulla salute e i diritti riproduttivi e sessuali nell’Ue (Sexual and Reproductive Health and Rights, SRHR). Il Gruppo S&D vuole sfruttare quest’opportunità per ricordare all’Assemblea che gli SRHR sono diritti fondamentali e devono essere garantiti a tutti, senza alcuna discriminazione, e chiede alla nuova presidente dell’Europarlamento, Roberta Metsola, di difendere e promuovere con forza la posizione del Parlamento su questi delicati temi.

Nel giugno scorso il Parlamento europeo adottò una relazione storica, confezionata dall’eurodeputato S&D Fred Matić, con la quale si chiedeva accesso ed esercizio garantito degli SRHR nell’Ue, compreso il diritto all’educazione sessuale, alle cure per la fertilità, a dispositivi anticoncezionali moderni e a forme sicure e legali di aborto. La relazione esortava la Commissione europea a nominare un inviato speciale in materia di SRHR per proteggerli a livello Ue. S&D vuole assistere all’implementazione di quell’importante relazione.

La presidente del Gruppo S&D, Iratxe García, in plenaria ha dichiarato:

“La salute e i diritti riproduttivi non si limitano alla possibilità di abortire, come invece qualcuno avrebbe voluto farci credere; abbracciano controlli regolari, assistenza per le donne in gravidanza e le madri, trattamenti e cure per le malattie sessualmente trasmissibili, contraccettivi, educazione sessuale.

“Gli SRHR comprendono anche l’interruzione volontaria della gravidanza, perché nessuna donna dovrebbe essere costretta a portare a termine una gravidanza e a diventare madre se non è un suo desiderio. Il divieto di aborto non significa che nasceranno più bambini, ma provocherà la morte di più donne, perché vi sarà maggior ricorso all’aborto clandestino in condizioni sanitarie precarie e non sicure. Solo le donne con mezzi economici a sufficienza potranno recarsi all’estero per accedere a forme di aborto legale e sicuro, ed è inaccettabile che nel XXI secolo le donne in Europa muoiano per questo.

“Come proclamato da un’importante campagna argentina: abbiamo bisogno di educazione sessuale per far sì che la contraccezione prevenga l’aborto e che l’aborto legale eviti la morte.

“Io ribadisco la richiesta S&D, condivisa e sostenuta ieri dal presidente Macron, d’includere la salute e i diritti sessuali e riproduttivi nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea e nella strategia di salute pubblica dell’Ue. Noi chiediamo anche ai governi di applicare imposte sul valore aggiunto ridotte sui prodotti d’igiene per le donne, che non sono prodotti di lusso, ma bensì dispositivi essenziali per proteggere la salute sessuale e riproduttiva della donna.

“Mi rivolgo ai miei colleghi europarlamentari: rammentate che votare contro gli SRHR significa negare assistenza sanitaria alle donne in gravidanza, alle madri e alle persone con tumori o altre malattie sessualmente trasmissibili che stanno tentando di avere un bambino. Se votate no state privando donne e uomini del proprio diritto di scelta”.

Fred Matić, eurodeputato S&D e negoziatore del Parlamento europeo sulla salute e i diritti riproduttivi ha dichiarato:

“Dal voto della mia relazione abbiamo visto nuovi attacchi ai diritti delle donne, in particolare in Polonia, dove gli ultraconservatori stanno spingendo per applicare ulteriori restrizioni all’aborto. Vi sono però altri Paesi problematici come Slovacchia, Ungheria e Malta, che proibiscono l’aborto in ogni circostanza.

“S&D continuerà a tenere alta l’attenzione sul tema della salute e dei diritti riproduttivi, perché dobbiamo ancora fare i conti con agende profondamente retrograde in alcune parti d’Europa. Ora è persino più importante, dal momento che abbiamo eletto una nuova presidente del Parlamento europeo, e io vorrei ricordare a Roberta Metsola e alla sua segreteria, che hanno il dovere di difendere e promuovere energicamente la posizione di questo Parlamento su questi temi. La salute e i diritti riproduttivi e sessuali sono diritti fondamentali e noi faremo tutto ciò che è nelle nostre possibilità per garantire che questo si rifletta nel futuro lavoro del Parlamento. Ci aspettiamo un forte slancio e che nessuna donna sia lasciata indietro nell’esercizio del proprio diritto alla salute”.

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