Oggi il primo ministro sloveno Janez Janša ha fatto una breve apparizione nel Gruppo di monitoraggio della democrazia, dello Stato di Diritto e dei diritti fondamentali del Parlamento europeo, per poi andarsene bruscamente senza alcun dibattito con gli europarlamentari presenti. I parlamentari del Gruppo S&D si sono impegnati a utilizzare ogni mezzo a disposizione del Parlamento per richiamare alle proprie responsabilità il governo sloveno per gli inaccettabili attacchi alla libertà dei mezzi d’informazione.

Durante la prima parte dell’incontro, i rappresentanti dei media hanno dipinto uno scenario allarmante sullo stato dei media in Slovenia, descrivendo episodi di censura, attacchi personali ai giornalisti e un ambiente ostile. La reazione del Gruppo S&D è stata immediata, e ha lanciato un messaggio alla Commissione e al Consiglio nel quale si chiarisce che qualsiasi arretramento sulla libertà dei media o violazione dello Stato di Diritto non è ammissibile e richiede provvedimenti concreti.

Katarina Barley, eurodeputata S&D e membro del Gruppo di monitoraggio sulla democrazia, lo Stato di Diritto e i diritti fondamentali, ha dichiarato:

“Il copione di Orbán che prevede lo smantellamento della democrazia sta prendendo piede in Europa: ne sono un esempio gli attacchi del primo ministro Janez Janša rivolti ai media e alla loro libertà di espressione. Il suo comportamento davanti alla commissione parlamentare di cui facciamo parte è stata una farsa ed è inammissibile per un capo di governo. Anziché inserirsi nel confronto con noi parlamentari, ci ha ripensato e si è sganciato dalla riunione nel momento in cui era previsto il suo intervento. L’attacco sistematico alla libertà dei mezzi d’informazione, gli insulti ai giornalisti, associati alla sua incapacità di affrontare il confronto democratico, sono elementi preoccupanti che non depongono a favore dell’inizio della presidenza slovena prevista per il secondo semestre di quest’anno.

Elena Yoncheva, europarlamentare S&D e membro del Gruppo di monitoraggio sulla democrazia, lo Stato di Diritto e i diritti fondamentali, ha aggiunto:

“L’ostilità dimostrata apertamente dal primo ministro Janša nei confronti dei media in Slovenia è scioccante. Gli attacchi diretti e personali ai giornalisti, in particolare contro le giornaliste, sono un tentativo di mettere a tacere i media e screditarli. Nel contempo, sta portando avanti riforme delle leggi sull’informazione che renderanno meno trasparente il finanziamento dei media in mano allo Stato e li predisporrà a diffondere un clima d’intolleranza. Se lo scambio di oggi è stato breve, abbiamo ascoltato narrazioni molto preoccupanti dai rappresentanti del mondo dell’informazione e dall’Ombudsman dei diritti umani che hanno confermato buona parte delle nostre perplessità sullo stato di libertà dei media in Slovenia. Dobbiamo analizzare tutte le informazioni raccolte dal gruppo di monitoraggio e decidere come muoverci come istituzione, per prevenire ulteriori arretramenti nella libertà dell’informazione. La situazione dello Stato di Diritto in Slovenia richiede risposte urgenti e la breve apparizione di oggi del primo ministro ha aperto nuove domande anziché fornire risposte. Il tentativo di Janša di sfuggire al vaglio del parlamento è fallito. Ora saremo persino più vigili sulla situazione in Slovenia”.

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