Secondo il Gruppo S&D l’Ue dovrebbe poter riallocare le risorse non spese, inutilizzate, per affrontare crisi come la pandemia o flussi di rifugiati dovuti a conflitti in altri Paesi. Le nuove regole di spesa della normativa finanziaria, proposte dalla Commissione europea, non offrono la flessibilità necessaria per utilizzare i soldi Ue in caso di circostanze impreviste. Il Gruppo S&D ha già chiarito le proprie idee e la propria posizione alla fine dell’anno scorso, quando l’Europarlamento votò la relazione con gli elementi cruciali da inserire nella proposta legislativa della Commissione europea.

Nils Ušakovs, eurodeputato S&D e negoziatore in commissione bilancio del Parlamento, ha dichiarato:

“Purtroppo la proposta della Commissione europea ha dei limiti che deludono le aspettative. Le nuove procedure su come spendere il bilancio Ue dovrebbero riflettere la realtà che ci circonda. Abbiamo un nuovo bilancio pluriennale europeo, abbiamo uno strumento come Next Generation EU e discutiamo molto di quanto lo Stato di diritto sia essenziale come prerequisito per avere accesso a queste risorse. Tuttavia, la proposta della Commissione sulla nuova normativa finanziaria sembra molto distante da questi temi, come se non ne avessimo mai discusso direttamente con l’esecutivo dell’Ue. Dove sono finiti gli standard di rispetto sociale e del lavoro? Dov’è la dimensione sociale in un mondo in cui l’Ue si dichiara leader nella difesa dei diritti dei lavoratori? È un peccato non cogliere l’opportunità di aggiornare il nostro testo unico per restare al passo coi tempi e aumentare la legittimazione democratica dell’Unione nel complesso. Noi chiediamo fermamente che la Commissione riconsideri le proprie idee e avanzi una nuova proposta che rifletta la realtà e il ruolo che deve essere riconosciuto al Parlamento europeo “.

Claudiu Manda, eurodeputato S&D e negoziatore in commissione controllo di bilancio dell’Europarlamento, ha commentato:

“La natura del Parlamento europeo e della sua commissione sul controllo di bilancio implica che noi, rappresentanti eletti dai cittadini, si eserciti un controllo su come sono spesi i soldi dell’Ue. Questa è democrazia ed è ciò che ci rende differenti da altre parti del mondo in cui le persone si stanno battendo per conquistarla. Come possiamo garantire che i soldi dell’Ue siano spesi in modo appropriato se le regole e le procedure, così come proposte dalla Commissione europea, non prevedono l’esercizio del ruolo per il quale il Parlamento europeo è eletto? Il nostro gruppo vuole credere che questo sia solo un cattivo esempio di un approccio troppo burocratico della Commissione su un tema così importante, soprattutto in virtù dei numerosi messaggi inviati con le relazioni, le audizioni e i dibatti del Parlamento”.

Eurodeputati coinvolti
Membro
Romania
Capo delegazione
Membro
Lettonia
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