Nel Piano d’azione precedente la Commissione si era focalizzata prevalentemente sul “fine vita” dei prodotti, fissando obiettivi ambiziosi per il riciclo. La relazione di oggi sul Piano d’azione per l’economia circolare va oltre e punta a definire nuovi standard di eco-sostenibilità per la progettazione e la produzione dei prodotti. Noi progressisti crediamo che questa sia l’unico modo di procedere verso la realizzazione del Green Deal e di un’Europa a zero emissioni da gas serra.

Simona Bonafè, vicepresidente S&D e relatrice ombra sul Piano d’azione per l’economia circolare, ha dichiarato:

“Grazie all’approvazione di oggi del Piano d’azione per l’economia circolare, il Parlamento europeo ha compiuto un passo importante e positivo verso l’affermazione dell’economia circolare come volano della ripresa economica e sociale nel post COVID-19.

“Attualmente consumiamo una quantità di risorse 2,8 volte superiore alla capacità annuale del nostro pianeta di rigenerarle. È un ritmo insostenibile di fronte al quale non possiamo più chiudere gli occhi, se vogliamo raggiungere gli obiettivi del Green Deal e implementare una strategia industriale Ue realmente sostenibile.

“Riteniamo quindi cruciale che la Commissione europea avanzi proposte legislative sull’impronta ecologica e carbonica della produzione e dei consumi Ue, per dare stimolo alla competitività e allo spirito d’innovazione.

“A partire dalla nuova cornice legislativa sui prodotti sostenibili e la normativa sulle batterie, noi chiediamo misure per la progettazione dei prodotti in un’ottica sostenibile e circolare, così da dare sempre maggior concretezza alla possibilità di raggiungere della neutralità climatica.

“Prevenire, riutilizzare, riciclare, rigenerare e riparare: questi sono i verbi della rivoluzione dell’economia circolare per la quale continueremo a batterci”.

Jytte Guteland, coordinatrice S&D in commissione ambiente, ha aggiunto:

“Abbiamo bisogno di un’economia circolare che apra la strada a una crescita economica che abbatta lo sfruttamento costante e indiscriminato delle risorse naturali.

“Dobbiamo rendere molto più smart la nostra produzione, più sostenibile il nostro modello di consumo, migliore il nostro utilizzo delle risorse. Investire in economia circolare è una soluzione che va a vantaggio di tutti e farà da stimolo per l’occupazione: si possono creare fino a 700.000 nuovi posti di lavoro nell’economia circolare entro il 2030.

“Questo dimostra che la protezione ambientale, la sostenibilità, e più in generale la lotta ai cambiamenti climatici, sono un prerequisito e non certo un peso o un ostacolo. Ciò di cui abbiamo bisogno è una crescita sostenibile per tutti.

“Il Gruppo S&D accoglie quindi positivamente il Piano d’azione per l’economia circolare della Commissione europea, ma ci piacerebbe vedere persino più ambizione. Vorremmo obiettivi specifici e vincolanti di riduzione dell’utilizzo delle materie prime e dell’impatto dei consumi sull’ambiente”.

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