Le denunce sul sistematico prelievo forzato di organi in Cina delineano una gravissima violazione dei diritti umani che impone un’inchiesta approfondita, indipendente e trasparente; questo è quanto affermano i Socialisti e Democratici in merito all’adozione della risoluzione di oggi del Parlamento europeo.

Maria Arena, negoziatrice S&D sulla risoluzione sulle denunce di un sistematico prelievo forzato di organi in Cina, ha dichiarato:

“Ogni anno avvengono 10.000 trapianti di organi in modo illegale nel mondo. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità questo mercato genera un miliardo di euro di profitti ogni anno. Le denunce sul prelievo forzato di organi in Cina sono tante e tali da potersi considerare crimini contro l’umanità.

“Pechino deve immediatamente fermare questa pratica abominevole e illegale, perpetrata soprattutto contro i praticanti della disciplina spirituale Falun Gong, perseguitati e detenuti dal governo. Le autorità cinesi devono anche adeguarsi alla procedura prevista per la donazione di organi e agli impegni in materia di diritti umani che ne derivano, consentendo a esperti internazionali di condurre un monitoraggio e un’inchiesta indipendente.

“Dato che questa è la terza richiesta del Parlamento europeo di fermare questa spaventosa violazione dei diritti umani in Cina nell’ultimo decennio, è giunto il momento che l’Unione europea la condanni pubblicamente e agisca per prevenire il macabro turismo dei trapianti dall’Europa”.

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