Con l’incontro di oggi in videoconferenza dei ministri degli affari esteri, il Gruppo S&D al Parlamento europeo chiede che il Consiglio assuma una posizione sul nuovo Patto sulle migrazioni e l’asilo centrata su un principio di solidarietà, e che la discussione sia basata sui fatti.

Birgit Sippel, eurodeputata S&D, portavoce sulle libertà civili, la giustizia e gli affari interni e relatrice sul regolamento dei controlli del nuovo patto, ha dichiarato:

“Abbiamo seguito le discussioni del Consiglio sul nuovo Patto su migrazioni e asilo e si è acceso un campanello d’allarme. Il Consiglio si sta focalizzando troppo su ulteriori misure restrittive, voltando le spalle alle persone più vulnerabili in cerca di protezione. Solidarietà significa sia trovare le strade per sostenere le persone più vulnerabili, sia per sostenere gli stati membri. Il diritto individuale d’asilo, associato a una valutazione complessiva e attenta, deve essere una pietra angolare di qualsiasi sistema d’asilo futuro dell’Unione europea. Ogni richiesta va considerata e inquadrata in una prospettiva di diritto, perché non è pensabile dire a prima vista se la richiesta di una persona possa essere accettato o meno. Rimanendo nello stesso solco, nessuno potrà essere detenuto durante la procedura d’asilo solo sulla base della propria nazionalità o per il fatto stesso di essere un richiedente asilo. Qualsiasi discussione dei ministri che non tenga in debita considerazione quanto appena descritto, non troverà alcun appoggio da parte dei Socialisti e Democratici.

“Il Consiglio deve anche riconsiderare l’importanza del ruolo ricoperto dalla migrazione legale, nell’ambito di una riforma efficace del sistema di migrazione e asilo. In Parlamento stiamo lavorando per la creazione di nuovi corridoi legali per la migrazione di manodopera a tutti i livelli e desideriamo vedere una proposta legislativa della Commissione l’anno prossimo”.

Juan Fernando López Aguilar, eurodeputato S&D, presidente della commissione libertà civili, giustizia e affari interni, e relatore sullo strumento di crisi nel nuovo patto, ha commentato.

“Sin dal principio, abbiamo promosso l’idea di un nuovo patto fondato su un principio di solidarietà vincolante e su un meccanismo di risposta condiviso, in linea con la legge Ue e quella internazionale. Abbiamo l’opportunità di dare agli stati in prima linea e alle operazioni di ricerca e soccorso il supporto reale di cui hanno bisogno, prevedendo anche un meccanismo di ricollocazione obbligatoria su cui fare affidamento. In situazioni critiche, noi auspichiamo un meccanismo di solidarietà creato appositamente, che scatti sulla base di criteri definiti e che si traduca in un sopporto sostanziale. Per evitare di ripetere gli errori compiuti in passato, la ricollocazione deve essere intrinseca al nuovo patto, come atto primario e significativo di solidarietà degli stati membri.

“Nei prossimi mesi ci sarà una discussione costante attorno al patto, ma è fondamentale che ciò avvenga basandosi su fatti e informazioni esaustive. In particolare, ci opporremo alla narrativa falsa, che dipinge la migrazione come una minaccia, per instillare paura e ostilità. Il nostro messaggio è che gli stati membri devono lavorare insieme per avere ragione della sfida della migrazione, senza mai cedere sui principi e i valori fondamentali”.

Eurodeputati coinvolti
Coordinatrice
Germania