Il Gruppo S&D al Parlamento europeo spinge per un aggiornamento delle norme che richiamino gli inquinatori alle proprie responsabilità e per un nuovo slancio contro i danni ambientali e l’ecocidio.

Con il sostegno di una maggioranza progressista in Parlamento, sarà presentata una relazione sulla Responsabilità delle società per danni ambientali, con la quale si propone un aggiornamento delle norme di responsabilità ambientale lungamente atteso. La discussione della relazione si terrà nella tarda giornata di oggi e il voto finale è previsto per giovedì mattina.

Attraverso la revisione della Direttiva sulla responsabilità delle società per danni ambientali e della Direttiva sui reati ambientali, il Gruppo S&D intende giungere all’introduzione di regole armonizzate e focalizzate sulla prevenzione del danno ambientale, la riduzione del rischio e il consolidamento in tutta Europa del principio che gli inquinatori debbano pagare un prezzo alla società per i danni che causano.

Franco Roberti, eurodeputato S&D e negoziatore sulla responsabilità ambientale, ha dichiarato:

“Per dare soddisfazione alle nostre ambizioni nel Green Deal, dobbiamo aggiornare le regole sulla responsabilità ambientale, che ormai, con i loro vent’anni d’età, sono ampiamente superate: diversamente, corriamo il rischio di non riuscire a onorare i nostri impegni per proteggere il pianeta. Il puzzle di leggi e norme attualmente in vigore in Europa, hanno generato situazioni molto diverse, sistemi di responsabilità distanti e frammentati, e condizioni discordanti in cui diventa difficile inchiodare alle proprie responsabilità chi causa danni ambientali. Dobbiamo punire gli inquinatori e non coloro che invece onorano gli impegni e le proprie responsabilità ambientali: per questo chiediamo che la revisione abbia un focus molto stretto sul principio che gli inquinatori debbano pagare per i danni che producono. Non possiamo permettere che siano i contribuenti a pagare lo scotto per i danni ambientali in caso d’insolvenza delle imprese, quindi la Commissione dovrebbe pensare all’introduzione di un sistema obbligatorio d’assicurazione per le imprese. La nostra consapevolezza ambientale, la nostra conoscenza degli inquinatori e le nostre ambizioni di lotta contro i danni ambientali, sono cresciute notevolmente negli ultimi anni e la legislazione deve progredire di pari passo. Per garantire che tutti gli stati membri compiano i giusti progressi in fatto di responsabilità ambientale, noi suggeriamo e raccomandiamo di trasformare la Direttiva attuale in un regolamento armonizzato e l’istituzione di una task-force sulla Direttiva sulla responsabilità ambientale, che ne sostenga l’implementazione in Europa. Abbiamo bisogno anche di un regime di responsabilità su un altro piano, che intercetti le responsabilità dei danni alla salute umana e all’ambiente. Nella revisione delle norme, speriamo anche che la Commissione condivida la nostra posizione quando si tratterà di garantire pieno accesso alla giustizia e un  giusto risarcimento per le persone che abbiano subito e sofferto per i danni ambientali, attraverso strumenti di azione legale collettiva”.

Tiemo Wölken, eurodeputato S&D e portavoce del Gruppo per gli affari legali, ha commentato:

“Se vogliamo dimostrare serietà ed essere all’altezza delle nostre ambizioni ambientali, l’Ue deve essere leader nella lotta globale contro i danni ambientali e chiedere a gran voce il riconoscimento di un ecocidio che si sta consumando sotto i nostri occhi, che va punito come crimine internazionale.  Accanto a questo passo storico, siamo determinati a un aggiornamento della Direttiva sui reati ambientali che tenga in considerazione le nuove forme e i nuovi effetti dei reati ambientali nell’Ue e che preveda regole minime Ue per la classificazione del danno ambientale e dell’inquinamento come reato penale. Il danno ambientale non si ferma ai confini nazionali e attraverso una classificazione puntuale e appropriata dei reati ambientali a livello Ue, potremo garantire l’applicazione delle sanzioni adeguate, in modo equo e omogeneo in tutta Europa. Nella prima parte di quest’anno, i membri dell’Europarlamento hanno votato favorevolmente, ad ampissima maggioranza, per rendere obbligatorio per le imprese l’identificazione e la gestione degli impatti avversi della propria attività economica sui diritti dei lavoratori, sui diritti umani e sull’ambiente, attraverso misure e precauzioni di due diligence. La revisione della responsabilità ambientale è un altro strumento nella cassetta degli attrezzi per far sì che le imprese acquisiscano consapevolezza e assumano le responsabilità dei danni che provocano”.

Eurodeputati coinvolti
Coordinatore
Germania
Membro
Italia
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