I Socialisti e Democratici del Parlamento europeo oggi hanno esortato la comunità internazionale a dichiarare una no-fly zone nelle regioni dello Myanmar in cui la giunta militare sta sferrando attacchi aerei per fermare la resistenza delle minoranze etniche. L’appello del Gruppo S&D giunge nel giorno del primo anniversario dal colpo di stato con il quale la giunta assunse il potere, sancendo l’escalation di tensione e violenza in tutto il Paese.
Secondo diverse organizzazioni internazionali, ora vi sono 400.000 sfollati in più all’interno del Paese a causa dei conflitti nati in seguito al colpo di stato dell’anno scorso.
Pedro Marques, membro del parlamento europeo e vicepresidente S&D responsabile per gli affari esteri, ha dichiarato:
“A un anno dal golpe la giunta militare sta intensificando la violenza e sferrando attacchi aerei per assumere il controllo delle regioni etniche. Vi sono innumerevoli casi di violazione dei diritti umani e oltre quattordici milioni di persone che versano in condizioni di urgente aiuto umanitario.
“La comunità internazionale non può rimanere in silenzio o limitarsi a lanciare appelli. Noi chiediamo all’Ue e ai suoi stati membri di unirsi ai nostri partner internazionali per richiedere al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite la dichiarazione di una no-fly zone in Myanmar, una misura che ha carattere d’urgenza per evitare un accanimento sempre più violento sui civili e vittime su larga scala”.
Marianne Vind, eurodeputata S&D e portavoce del Gruppo sull’ASEAN, ha commentato:
“I civili in Myanmar temono seriamente per le proprie vite in questo momento per gli attacchi aerei che hanno come bersaglio le persone, gli ospedali e le scuole.
“Come socialdemocratica e da essere umano, mi sento in dovere d’intervenire dove vi sono casi di oppressione come questo, dove la violenza è sempre più cieca e le famiglie ne escono distrutte.
“Le Nazioni Unite non possono permettersi di esitare nemmeno un secondo di più per intervenire in piena coscienza”.
