Il Parlamento europeo ha concluso la valutazione annuale dell’area Schengen e i risultati non sono incoraggianti. Oggi, l’Assemblea vota la relazione confezionata dall’eurodeputata S&D Tanja Fajon, con la quale si chiede il pieno ripristino e la protezione della libertà di circolazione nell’Ue.

Nella relazione annuale sul funzionamento dell’area Schengen, i membri dell’Europarlamento esprimono preoccupazione, perché già prima della pandemia, il controllo alle frontiere interne dell’Ue era la nuova normalità. Dal 2015, gli stati membri hanno reintrodotto i controlli alle frontiere ben 275 volte, a confronto delle 34 del periodo 2006-2014, ma in tutto questo tempo la Commissione non è riuscita a prendere i dovuti provvedimenti nei confronti dei responsabili.

Pertanto il Gruppo S&D chiede la riforma urgente del Codice frontiere Schengen, per migliorare il coordinamento delle misure di risposta alle crisi adottate dagli stati membri. I parlamentari s’interrogano anche sul ruolo di Frontex ai confini esterni dell’Unione, condannando le violenze, i respingimenti e le violazioni dei diritti umani contro i migranti.

Tanja Fajon, eurodeputata S&D e presidente del Gruppo di monitoraggio Schengen, ha dichiarato:

“Schengen è a rischio da anni, ma la pandemia ha posto totalmente in discussione la libertà di circolazione. Il controllo delle frontiere interne è diventata la nuova norma, a spese del diritto di movimento delle persone. È necessaria e urgente una revisione delle regole che governano l’area Schengen affinché siano adeguate ai rapidi cambiamenti che viviamo. Per salvare la libertà di circolazione da una graduale scomparsa, il Codice delle frontiere Schengen deve essere aggiornato. L’incapacità di rimanere aderenti alla legge Ue della Commissione, come garante dei Trattati, e degli stati membri come soggetti firmatari, è una mancanza che ha delle ricadute sui cittadini europei. Noi vorremmo vedere una Commissione che faccia uso di tutti i propri poteri e facoltà per garantire che la libertà di movimento sia preservata, e che si occupi di quegli stati membri che infrangono il codice. Il Parlamento europeo dovrebbe avere un ruolo maggiore nella protezione dell’integrità di Schengen desiderata dai cittadini”.

Birgit Sippel, portavoce S&D su giustizia e affari interni, ha dichiarato:

“Non si deve essere degli esperti per capire che negli ultimi anni, sia la Commissione, sia gli stati membri, non siano riusciti a difendere la libertà di movimento senza confini nell’Ue. Se la pandemia ha accentuato la mancanza di coordinamento delle risposte dei governi Ue, alcuni problemi hanno radici più profonde che precedono lo scoppio della pandemia COVID-19. Noi siamo pronti a una revisione delle regole dell’are Schengen che la mettano al sicuro da iniziative a macchia di leopardo dei governi. In quanto ai confini esterni Ue, la relazione condanna fermamente le violenze, i respingimenti e le violazioni dei diritti umani a spese dei migranti. Il presunto coinvolgimento di Frontex nei respingimenti dimostra la necessità di un maggior controllo pubblico delle sue operazioni. La direzione attuale è deficitaria in materia di rendicontazione interna e di garanzia dei diritti fondamentali e delle persone alla ricerca di asilo e protezione in Europa. La situazione deve cambiare, e perché ciò avvenga, Frontex ha bisogno di una nuova direzione”.

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