Reagendo al pacchetto annuale di allargamento presentato oggi dalla Commissione europea, i Socialisti e Democratici si dichiarano delusi dal ritmo del processo di allargamento dei Balcani occidentali. Hanno sottolineato che la guerra di Putin contro l'Ucraina deve essere un campanello d'allarme per l'UE, che deve urgentemente impegnarsi nuovamente nei Balcani occidentali, ancorando questi paesi in modo più forte alla famiglia democratica europea.  

Tuttavia, ogni paese che aspira ad aderire all'UE deve fare anche una chiara scelta europeista, allineandosi ai valori e alla politica estera europea. Domani la commissione Affari esteri (AFET) adotterà la relazione redatta dall'eurodeputato S&D Tonino Picula sulla Nuova strategia per l'allargamento. Qui si dice che l'allargamento è una delle politiche dell'UE di maggior successo di tutti i tempi ma deve essere condotta in modo adeguato, ponendo al centro del processo lo Stato di diritto e le riforme democratiche. La relazione afferma chiaramente che l'UE deve portare avanti i negoziati di adesione con la Serbia solo se il paese si allinea alle sanzioni dell'UE contro la Russia.

L’europarlamentare Tonino Picula, portavoce S&D per gli affari esteri e relatore del PE sulla Nuova strategia di allargamento, ha dichiarato:

"L'aggressione russa all'Ucraina deve essere un campanello d'allarme per tutti noi: l'allargamento deve tornare a essere una politica geopolitica strategica dell'UE dopo diversi anni di allentamento. Ovviamente, ogni paese che aspira ad entrare nell'UE deve essere giudicato in base ai propri meriti, ma va sottolineato ancora una volta: il futuro dell'intera regione dei Balcani occidentali poggia sull'Unione Europea.

"L'anno appena trascorso ci ha dato una sola buona notizia per quanto riguarda il processo di allargamento dei Balcani occidentali: l'apertura dei negoziati di adesione con l'Albania e l'apertura condizionata con la Macedonia del Nord. Ora è giunto il momento di portare avanti il processo di allargamento con altri paesi. Ad esempio, gli Stati membri dell'UE dovrebbero finalmente adottare un regime di esenzione del visto per i cittadini del Kosovo, che ha soddisfatto tutte le condizioni dell'UE già diversi anni fa!

"Nel caso della Turchia e della Serbia, sono i loro governi i principali responsabili di un ritardo significativo nel processo di allargamento. Con le persistenti carenze nel settore dello Stato di diritto e la mancanza di progressi nelle riforme legate all'UE, i loro governi non solo si stanno prendendo gioco della democrazia, ma stanno anche facendo il doppio gioco rifiutandosi di adempiere ai loro obblighi di candidati all'adesione all'UE.

"Esortiamo il PPE a usare la propria influenza su Vučić e sul suo partito SNS, associato al PPE. Non dobbiamo tollerare che la Serbia rafforzi ostentatamente la sua alleanza con la Russia, mentre Putin sta intensificando la sua brutale e illegale guerra di aggressione contro l'Ucraina e minaccia tutti noi con armi nucleari.

"Siamo inoltre delusi dalle forti tensioni politiche che rallentano il progresso delle riforme legate all'UE in Montenegro: questo paese dei Balcani occidentali  resta fra i più indietro nel processo di adesione all'UE. Esorto il nuovo governo ad accelerare le riforme fortemente necessarie nell'interesse dei cittadini montenegrini, che sono in maggioranza disposti ad entrare nell'Unione Europea. Inoltre, i leader della Bosnia-Erzegovina devono realizzare le riforme necessarie per trasformare la Bosnia-Erzegovina in uno Stato pienamente funzionale, con un futuro europeo.

"Detto questo, attendiamo con ansia le relazioni sull'allargamento della Moldova e dell'Ucraina l'anno prossimo, nonché della Georgia."

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