Oggi, dopo un dibattito in plenaria, il Parlamento si appresta ad approvare un accordo con i ministri dell'UE sulla nuova legislazione relativa alla direttiva sulla trasparenza delle retribuzioni. È una richiesta che i S&D avanzano da tempo, in quanto la trasparenza retributiva è un passo necessario per porre fine alla discriminazione retributiva di genere. I S&D esortano il Consiglio a fare la sua parte e ad approvare al più presto la nuova direttiva UE sulla trasparenza delle retribuzioni. 

Le donne nell'UE guadagnano ancora, in media, il 13% in meno all'ora rispetto agli uomini. Il divario è ancora più alto in paesi come la Lettonia e l'Estonia, con oltre il 20%, o in Austria e Germania, con oltre il 18%.

Le nuove regole dell'UE impongono a tutte le aziende di divulgare informazioni che rendano più facile il confronto tra gli stipendi di chi lavora per lo stesso datore di lavoro. Le aziende con 100 o più dipendenti dovranno trovare soluzioni se il divario retributivo è superiore al 5%, mentre in fase di selezione del personale non si potrà chiedere ai candidati la loro attuale retribuzione. Ciò contribuirà a rompere il modello delle disparità retributive.

I negoziatori S&D Evelyn Regner e Marc Angel hanno ottenuto disposizioni forti sulle sanzioni e sulle multe in caso di non conformità, che saranno fondamentali per garantire che le aziende prendano effettivamente sul serio le nuove norme sulla trasparenza salariale. I S&D hanno inoltre rafforzato il ruolo delle parti sociali nell'attuazione della direttiva. Infine, per combattere la sistematica tendenza a retribuzioni più basse nei settori a prevalenza femminile, i negoziatori S&D hanno insistito su disposizioni che prevedano confronti intersettoriali e la raccolta di più dati.

L'eurodeputata Evelyn Regner, negoziatrice S&D per la trasparenza salariale nella Commissione per i diritti delle donne e l'uguaglianza di genere, ha dichiarato:

“Sono molto felice che finalmente siamo arrivati alla fine del nostro lungo lavoro legislativo, che ha visto i progressisti prendere il comando fin dall'inizio. Ora gli Stati membri devono approvare anche la nuova direttiva UE sulla trasparenza.”

“La trasparenza è essenziale per i nostri sforzi verso una società più equa. Senza di essa, è semplicemente impossibile lottare contro la discriminazione retributiva. Con queste nuove norme europee, i lavoratori, e in particolare le lavoratrici, saranno meglio attrezzati per rivendicare i propri diritti a ricevere la stessa retribuzione per lo stesso lavoro o per un lavoro di pari valore rispetto agli uomini.”

“In particolare, l'onere non sarà a carico delle donne, che prima dovevano andare in tribunale per dimostrare casi di discriminazione retributiva, ma piuttosto delle aziende e dei datori di lavoro che dovranno dimostrare il contrario. Tutti i lavoratori potranno condividere le informazioni sulla propria retribuzione sia internamente che esternamente per difendere il proprio diritto alla parità di retribuzione. Ciò si traduce in un divieto effettivo delle clausole di segretezza salariale, che di per sé migliorerà già la vita di tutti i lavoratori.”

L'eurodeputato Marc Angel, negoziatore S&D sulla trasparenza dei salari nella commissione per l'occupazione e gli affari sociali, ha dichiarato:

“Il fatto che le nostre sorelle, madri e figlie non ricevano ancora la stessa retribuzione per lo stesso lavoro è una vergogna. A causa di anni di discriminazione, il divario pensionistico è ancora più elevato. Oggi le donne con più di 65 anni ricevono una pensione mediamente inferiore del 30% rispetto a quella degli uomini. Questo è ingiusto. La direttiva sulla trasparenza delle retribuzioni accelererà il processo verso la parità retributiva e pensionistica tra i sessi.”

“Come S&D, avremmo ovviamente preferito che tutte le aziende, a prescindere dalle loro dimensioni, fossero incluse nell'intero ambito di applicazione della direttiva, facendo in modo che tutte le aziende fossero obbligate ad adottare misure correttive in caso di divario retributivo di genere. Ciò non è stato possibile. Tuttavia, abbiamo abbassato significativamente la soglia, passando dall'originaria copertura delle aziende con più di 250 lavoratori a quella con soli 100. Inoltre, abbiamo fatto in modo che altri strumenti della direttiva si applichino a tutte le aziende.”

Eurodeputati coinvolti
Membro
Lussemburgo
Membro
Austria
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