Il voto di oggi sulla regolamentazione dei mercati in crypto-asset (MiCA, markets in crypto assets) è stato rinviato su richiesta del Partito conservatore dei popolari europei, sostenuta anche dai liberali e dai populisti di estrema destra ECR e ID. I media riportano che la richiesta dipenderebbe dal rifiuto da parte dei lobbisti di un emendamento negoziato dal relatore stesso del PPE, che raccoglieva le preoccupazioni dei progressisti in merito alla pesante impronta carbonica delle criptovalute.

Eero Heinäluoma, eurodeputato S&D negoziatore sui crypto-asset, ha dichiarato:

“Le criptovalute possono arrivare ad impiegare una quantità di energia simile a quella utilizzata dalle auto elettriche. Solo l’attività di mining dei bitcoin consuma più energia di Paesi di dimensioni come l’Austria e il Portogallo. Con un’impronta carbonica così pesante le criptovalute renderanno sempre più in salita la strada intrapresa dall’Europa per il contenimento dei prezzi dell’energia e della decarbonizzazione.

 “Noi Socialisti e Democratici non intendiamo vietare le criptovalute. Al contrario, vogliamo garantire che il mining di criptovalute su scala industriale sia agganciato a un binario sostenibile.

“Con queste nuove regole, l’Europa ha l’opportunità di fissare standard globali per i crypto-asset. Siamo ancora indietro nel lavoro normativo di quest’industria che procede a passo svelto. Non possiamo più permetterci esitazioni o ritardi. Per questo ci opponiamo alla modifica del testo in questo momento, tanto più se motivata da pressioni esterne. Un patto è un patto”.

Note:

La Commissione pubblicò la proposta sui mercati in crypto-asset (MiCA, markets in crypto assets) nel settembre 2020 e i negoziatori del Parlamento europeo hanno raggiunto recentemente un accordo, il 16 febbraio 2022.

La bozza attuale prevede che la Commissione europea, a sei mesi dall’entrata in vigore di questa normativa, debba adottare un atto delegato nel quale si definiscano standard minimi di sostenibilità, il cui meccanismo di consenso sarà considerato insostenibile in termini ambientali. Questi standard definiti dalla Commissione europea si applicheranno a partire dal gennaio 2025.

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