I Socialisti e Democratici del Parlamento europeo affermano quanto sia cruciale che la compattezza dell’Unione europea non sia minata da alcun tentativo divisivo della Russia. Secondo il Gruppo S&D la decisione unilaterale di bloccare le forniture di gas a Bulgaria e Polonia è un chiaro tentativo di esercitare pressione non solo su questi due stati ma anche d’indebolire e dividere l’Ue nel complesso.

Dan Nica, eurodeputato S&D e portavoce del Gruppo in commissione industria, ricerca ed energia, ha dichiarato:

“Non è una sorpresa per il nostro Gruppo che la Russia usi Gazprom come leva contro l’unità dell’Unione europea; questa è una vecchia strategia di Mosca che risale a ben prima dell’invasione dell’Ucraina. Le dichiarazioni e la pretesa di Mosca che gli stati membri paghino le forniture in rubli che abbiamo sentito oggi non sono altro che un ricatto, quando tutti sappiamo che ciò contravviene alle clausole dei contratti, in cui è sancito chiaramente che i pagamenti debbano avvenire in euro o in dollari. Si tratta di un tentativo russo di creare scompiglio al nostro interno per costringerci a mettere in discussione le sanzioni e rafforzare il rublo e il regime del Cremlino.

“Il nostro Gruppo chiede agli stati membri di non cedere alle pressioni e di fare tutto quanto in loro potere per sostenere e compensare le perdite di energia di Polonia e Bulgaria. Il buon esito della nostra politica energetica risiede nella solidarietà degli uni con gli altri e questo deve essere dimostrato in pratica, soprattutto in momenti drammatici della storia europea e mondiale come quello che viviamo oggi. Dobbiamo usare tutti gli strumenti a nostra disposizione a livello Ue per assicurarci che i tentativi dei Paesi terzi di creare carenza di risorse energetiche nell’Ue abbiano conseguenze minime sui nostri cittadini e le nostre imprese”.

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