Oggi il Parlamento europeo si è schierato dalla parte delle donne, dimostrando che non è più disposto a tollerare i governi che negano i diritti fondamentali delle donne.

Nonostante l’enorme mobilitazione degli attivisti anti-scelta e anti-gender e le manovre dell’ultimo momento del PPE, l’Assemblea riunita in plenaria ha adottato la risoluzione progressista che riconosce la salute sessuale e riproduttiva (SRHR nell'acronimo inglese) come diritti umani fondamentali. Il testo confezionato dall’eurodeputato S&D Fred Matić contiene la garanzia dell’esercizio degli SRHR nell’Ue senza discriminazioni, compreso il diritto a un’educazione sessuale responsabile, ai trattamenti di fertilità, alle moderne forme di contraccezione e il diritto all’aborto legale e sicuro. La relazione esorta anche la Commissione europea a nominare un inviato speciale per il monitoraggio e la protezione degli SRHR a livello europeo.

Fred Matić, europarlamentare del Gruppo S&D e negoziatore dell’Assemblea sul tema della salute e dei diritti sessuali e riproduttivi, ha dichiarato:

“Una giornata memorabile. Sono orgoglioso che la maggioranza di questo Parlamento riconosca che nel XXI secolo le donne non possano essere trattate come cittadini di serie B, che ne rispetti i sentimenti e le libertà garantendone l’accesso alle cure sanitarie che meritano e di cui hanno diritto in tutta Europa.

“Contrariamente a quanto dichiarato dall’estrema destra, io non difendo l’aborto in sé. Ciò che intendo dire nella mia relazione è che ogni donna ha diritto di decidere. Il numero di aborti praticati è simile nei Paesi in cui l’aborto è legale quanto in quelli in cui non lo è, ma gli aborti clandestini sono altamente pericolosi per le donne e spesso hanno conseguenze fatali. Questa è la ragione che ci spinge a chiedere con fermezza un’immediata decriminalizzazione dell’aborto in tutti gli stati membri.

“L’aborto non è l’unico aspetto. Noi chiediamo un’educazione sessuale appropriata per tutti i bambini della scuola primaria e secondaria, l’accesso a trattamenti di fertilità senza discriminazioni, soprattutto per le donne sole e le coppie di donne omosessuali.

“I movimenti anti-scelta e anti-gender non si sono risparmiati per evitare che la mia relazione fosse adottata. Hanno diffuso falsa informazione, lanciato una petizione che la bloccasse, arrivando persino a inviare piccoli feti di plastica a molti colleghi deputati. Ma come possono vedere non sono riusciti a intimidirci. Non mi resta che augurargli di riuscire un giorno a raggiungere l’estremità della loro terra piatta”.

Maria Noichl, europarlamentare e portavoce S&D sui diritti delle donne e l’uguaglianza di genere, ha aggiunto:

“Sono contenta che nonostante i numerosi tentativi dell’ultimo momento di bloccare questa relazione, venuti non solo dal PPE e dall’estrema destra, alla fine sia stata adottata. Abbiamo atteso quasi dieci anni la possibilità di lanciare questo messaggio così forte e chiaro dal Parlamento europeo, con il quale affermiamo che i diritti della Donna sono al centro della nostra azione e in cima alle priorità dell’Ue.

“Finalmente stiamo sancendo che i diritti sessuali e riproduttivi – vale a dire poter esercitare il diritto d’aborto, ma anche educazione sessuale, contraccezione, trattamenti per la fertilità, servizi sanitari durante la gravidanza e alla nascita – sono inalienabili in tutta Europa e non possono essere negati in nessuno degli stati membri. Noi crediamo che le donne siano le uniche a poter assumere la giusta decisione e intendiamo favorire l’esercizio delle loro libertà attraverso l’informazione, l’educazione e il nostro supporto.

“Durante i negoziati e poco prima del voto, è emerso chiaramente il perché dell’urgenza di questa relazione. L’opposizione contro le donne è aumentata. Disinformazione e teorie inconsistenti sono spesso utilizzate per disfare anni di lotte e di progressi. A tutti quei governi o organizzazioni che in Europa stanno cercando di mettere in discussione i diritti delle donne, noi oggi diciamo con fermezza che non glielo permetteremo”.

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