Il Gruppo S&D, come forza negoziatrice trainante in commissione industria, ricerca ed energia (ITRE) del Parlamento europeo, ha formato una maggioranza forte che oggi ha adottato la propria posizione sulla Direttiva sull’efficienza energetica. I Socialisti e Democratici accolgono positivamente la proposta legislativa nel contesto di crisi energetica con cui l’Ue si trova a confrontarsi, caratterizzata dalla dipendenza dall’energia russa, dalla crisi climatica e dall’aumento dei prezzi dell’energia, ma hanno aggiunto degli elementi sociali per assicurarsi che i costi dell’efficientamento energetico non ricadano sulle spalle delle famiglie a basso reddito o su coloro che in Europa sono già in stato di povertà energetica.

Niels Fuglsang, eurodeputato S&D e negoziatore sulla Direttiva sull’efficienza energetica, ha dichiarato:

“Ridurre il consumo di energia è positivo sia per le nostre tasche, sia per il pianeta. Per questo dobbiamo porci degli obiettivi vincolanti a livello nazionale. Sono soddisfatto della larga maggioranza che siamo riusciti a raccogliere per rendere più ambiziosa questa direttiva, per ridurre i consumi energetici del 40% entro il 2030 rispetto al 2007, anziché del 36% come previsto nella proposta legislativa iniziale.

“Ogni volta che aumentiamo l’efficienza energetica dell’1%, riduciamo le importazioni di gas naturale del 2,6%. Una Direttiva sull’efficienza energetica forte ci aiuterà a renderci indipendenti dai combustibili fossili russi. Sono soddisfatto della percentuale di risparmi energetici annuali che i governi dovranno portare dall’1,5% al 2%, migliorativa rispetto alla proposta iniziale della Commissione europea. Il nostro Gruppo ha votato anche a favore dell’idea che ogni anno il 3% degli edifici pubblici debba essere efficicientato, inserendo la condizione che questo non vada a incidere sugli affitti degli edifici in cui si concentrano servizi sociali o di edilizia sociale”.

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