Nel commentare le conclusioni sulla tassazione emerse dall’incontro dei ministri dell’economia e delle finanze, Pedro Marques, eurodeputato e portavoce S&D in materia di fisco, ha dichiarato:

“Il nostro plauso a Olaf Scholz e al suo impegno nella lotta per la giustizia fiscale nell’Ue. Oggi il Consiglio ha compiuto un altro passo importante nella lotta all’evasione e all’elusione fiscale. A partire dal 2023, le autorità fiscali Ue si scambieranno in modo automatico le informazioni sui profitti dei venditori che operano sulle piattaforme digitali.

“La decisione di oggi sulla cooperazione amministrativa in materia fiscale giunge sulla scia delle incoraggianti conclusioni di venerdì e mostra la disponibilità dei governi Ue a implementare rapidamente i contenuti di un accordo internazionale sulla tassazione digitale e un’aliquota minima effettiva. Ciò nonostante, esortiamo i governi a prendere l’iniziativa e a procedere con le norme europee, anche se non si dovesse raggiungere una soluzione a livello internazionale. Dobbiamo porre immediatamente un limite minimo alla competizione fiscale, anche tra i Paesi Ue, e il primo passo è fissare un’aliquota fiscale minima effettiva al 18% in tutta Europa.

“La decisione del Consiglio di rivedere le regole Ue delle pratiche fiscali dannose va nella direzione giusta. La rimozione di un rinomato paradiso fiscale come le Isole Cayman dalla lista nera dei paradisi fiscali dell’Ue, nell’ottobre scorso, ha dimostrato in modo inequivocabile che i criteri Ue d’individuazione dei paradisi fiscali sono inadeguati. Non possiamo permettere che paradisi fiscali come la Svizzera, Honk Kong o Jersey rimangano fuori dalla rete. La prossima settimana, la commissione economica voterà la nostra proposta di revisione dei criteri, per valutarne l’efficacia. Per noi è chiaro che l’Ue deve dare il buon esempio e mettere ordine anzitutto in casa propria”.

“La tassa digitale, un’aliquota fiscale minima effettiva, la trasparenza fiscale e una lista di paradisi fiscali credibile, sono gli strumenti chiave per porre fine agli scandali di evasione fiscale che vedono coinvolti giganti come Amazon, Google o Facebook, a cui è stato permesso di sfilarsi dalle proprie obbligazioni e di pagare contributi fiscali risibili. Ora è il momento di chiudere tutte le scappatoie legali sfruttate dai super ricchi e dalle grandi compagnie, e di porre fine alla corsa al miglior offerente in materia d’imposizione fiscale e all’accumulo di grandi fortune nascoste nei paradisi fiscali. Un giro di vite decisivo agi abusi e ai crimini fiscali consegnerà nelle mani pubbliche miliardi di euro in più da investire in una ripresa economica equa e sostenibile”.

Nota agli editori:

La commissione economica voterà il 10 dicembre una risoluzione in merito alle pratiche fiscali dannose, primo frutto del lavoro della subcommissione in materia di fisco (FISC), di recente istituzione. Il passo successivo sarà il voto della risoluzione in sessione plenaria.

Eurodeputati coinvolti
Vicepresidente
Portogallo
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