Nell’intervento che ha preceduto la presentazione alla commissione occupazione dell’Europarlamento della propria relazione “Un’Europa sociale forte per una giusta transizione”, alla presenza del Commissario Nicolas Schmit, la Confederazione europea dei sindacati e Business Europe, Agnes Jongerius, eurodeputata S&D e portavoce in materia d’occupazione e affari sociali, ha dichiarato:

“Oggi decidiamo in che tipo di Europa vivremo nei dieci anni a venire. Io desidero che le persone vivano in un’Europa in cui tutti i lavoratori guadagnino a sufficienza per vivere dignitosamente, tutte le famiglie possano permettersi una casa e nessun bambino cresca in povertà.

“Per questo il mio Gruppo, i Socialisti e Democratici, si sta battendo per garantire salari minimi più alti per tutti gli europei, per porre fine al precariato e ai contratti a zero ore e per proteggere i lavoratori delle piattaforme. Stiamo lavorando affinché sia colmato il divario nelle retribuzioni e i giovani abbiano un miglior accesso al mercato del lavoro attraverso un potenziamento della Garanzia Giovani.

“Tutti questi diritti sono già contemplati nel Pilastro europeo dei diritti sociali, ma troppo spesso i governi si limitano alle belle parole quando si tratta di nobili principi come questi. Con la divaricazione delle disuguaglianze, l’impatto della pandemia COVID-19 che colpisce l’occupazione e i mezzi di sostentamento, e mentre le sfide della transizione verde e digitale ci attendono al varco, è tempo d’investire nelle persone. Ora i governi devono dare sostanza alle proprie parole. Per tradurre in realtà i diritti sociali per tutti gli europei, noi chiediamo obiettivi vincolanti ed esecutivi per il raggiungimento di ambiziosi risultati sociali e d’occupazione.

“Il Pilastro europeo dei diritti sociali deve diventare tangibile, vincolante ed esecutivo. Col 2021 dobbiamo portare a conclusione l’Agenda di Porto, affinché dia finalmente forza e concretezza ai diritti sociali. Solo assegnando agli obiettivi sociali un carattere legale esecutivo, adottando obiettivi chiari e obbligatori per la sostenibilità sociale, producendo una cornice di governance che ci permetta di tenere la giusta direzione, e dedicando investimenti e sostegno finanziario adeguati, possiamo compiere progressi sociali significativi. Per questa ragione desideriamo che la Commissione e i governi Ue s’impegnino, facendo propri obiettivi vincolanti per il 2030 come ad esempio dimezzare la disoccupazione giovanile, garantire parità di retribuzione per uomini e donne, e un’edilizia sociale e accessibile per tutti i cittadini. Chiediamo alla Commissione europea e ai governi nazionali di unirsi a noi nello sforzo per garantire retribuzioni e posti di lavoro dignitosi e un welfare robusto. I nostri cittadini lo meritano”.

Nota agli editori:

Si potrà seguire la presentazione della relazione su un’Europa sociale forte e per una giusta transizione, in streaming oggi alle 9:10, cliccando qui.

Il Pilastro europeo dei diritti sociali ha raccolto il sostegno congiunto del Consiglio, della Commissione e del Parlamento nel novembre 2017. Da allora, la sfida sul tavolo è come implementare e garantire i 20 principi. La Commissione si è impegnata a presentare un Piano d’azione nella prima parte del 2021. I Socialisti e Democratici stanno spingendo per l’adozione di diritti sociali tangibili, vincolanti ed esecutivi, nell’ambito del vertice di Porto di maggio 2021.

Eurodeputati coinvolti
Capo delegazione
Coordinatrice
Paesi Bassi
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