Nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, i Socialisti e Democratici chiedono agli stati membri dell’Unione di dimostrare coi fatti, e non solo a parole, che sono dalla parte delle donne. Le donne sono le prime vittime di violenza sessuale e domestica; una su tre in Europa è stata vittima di violenza fisica e/o sessuale, ma solo l’11% dei casi è stato denunciato.

Maria Noichl, coordinatrice S&D in commissione per i diritti delle donne e la parità di genere, ha dichiarato:

“Oggi, nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, ricordiamo coloro che sono state assassinate dai propri partner, ex partner o altri membri della propria famiglia: uccise con armi da fuoco, accoltellate, strangolate, investite, defenestrate, bruciate. Ad oggi, novembre 2019, 134 donne sono state assassinate in Francia. I dati ci dicono che in Germania, ogni tre giorni una donna viene uccisa dal proprio ex partner. Da quando nel 2003 la Spagna ha iniziato a raccogliere rilevazioni ufficiali, si contano più di mille donne uccise per violenza sessuale. Questa è solo la punta dell’iceberg, in quanto l’omicidio rappresenta solo l’atto culminante di un percorso di violenza che è ha avuto inizio molto prima.

“Solo se applicheremo una politica di tolleranza zero per queste forme di violenza, potremo prevenirle e proteggere le donne. È urgente adottare una Strategia per prevenire e contrastare la violenza contro le donne, e inserirla nel catalogo dei crimini gravi contemplati dai Trattati, con una dimensione transnazionale. Questa è la premessa legale indispensabile per impostare una Direttiva europea sulla prevenzione e la lotta alla violenza di genere, che ci permetta di definire la responsabilità degli stati membri e chiedergliene conto. Le donne devono sentirsi protette allo stesso modo in tutta Europa”.

Sylwia Spurek, eurodeputata S&D e correlatrice del Parlamento europeo sulla Convenzione di Istanbul, ha aggiunto:

“È tempo che l’Ue ratifichi la Convenzione sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica. Le donne sono le prime vittime di violenza sessuale e domestica. Ciò nonostante, spesso le loro testimonianze sono contestate o restano lettera morta, non ricevono aiuto adeguato e le azioni dei loro aguzzini sono sottovalutate se non persino giustificate. Dobbiamo dire forte e chiaro che siamo dalla parte delle donne, e dimostrare la nostra convinzione che la colpa sia sempre dell’aguzzino, e mai della vittima.

“La ratifica della Convenzione di Istanbul è un nostro dovere e una responsabilità, ma perché sia adottata dall’Unione europea, tutti gli stati membri devono farla propria. Ecco perché chiediamo a tutti i Paesi che ancora non lo avessero fatto, di ratificare immediatamente la Convenzione di Istanbul. Le donne non possono più aspettare”.

Nota agli editori:

Su iniziativa dei Socialisti e Democratici, nella tarda giornata di oggi il Parlamento terrà un dibattito durante il quale chiederemo che:

*gli stati membri e l’Unione europea nella sua totalità, ratifichino e implementino la Convenzione di Istanbul come strumento legale per prevenire e combattere la violenza contro le donne e la violenza domestica;

*il Consiglio riconosca la violenza contro le donne come reato fra quelli contemplati dai Trattati all’Articolo 83 del TFUE;

*la Commissione europea avanzi una proposta di Strategia Ue di prevenzione e contrasto della violenza di genere, che comprenda anche una misura pensata per le molestie e le violenze online;

*gli stati membri forniscano all’Eurostat dati accurati e confrontabili per lo sviluppo di politiche efficaci e l’organizzazione d’iniziative di sensibilizzazione.

 

Eurodeputati coinvolti
Coordinatrice
Germania
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