Il Gruppo S&D del Parlamento europeo esorta il Consiglio di Schengen di dicembre a dare il via libera alla piena adesione di Bulgaria, Romania e Croazia per quanto concerne lo spazio di libera circolazione.

Per i socialisti e i democratici è fondamentale che il Consiglio tenga fede alle sue promesse, ascolti le posizioni di ampio sostegno espresse dal Parlamento e dalla Commissione e accetti di eliminare i controlli alle frontiere interne. Bulgaria, Romania e Croazia hanno soddisfatto le condizioni necessarie per la piena adesione a Schengen. I S&D ritengono che una decisione positiva del Consiglio di dicembre sull'allargamento dell'area Schengen renderebbe l’Unione europea più forte e solida. 

Iratxe García Pérez, presidente del gruppo S&D, ha dichiarato:

"È ora che i governi dell'UE ascoltino e accettino Bulgaria, Romania e Croazia nell'area Schengen. La Commissione ha semplicemente affermato ciò che già sapevamo: che questi paesi sono pronti ed è ingiusto continuare a bloccarli.

La possibilità di viaggiare senza restrizioni va a vantaggio di milioni di cittadini e imprese dell'UE. Un'area Schengen allargata renderà l'UE più forte come Unione, al suo interno e sulla scena mondiale. Renderà più forti, più prosperi e più attrattivi non solo questi tre paesi ma anche l'intera UE."

Gaby Bischoff, vicepresidente S&D, ha dichiarato:

“Bulgaria, Romania e Croazia hanno soddisfatto le condizioni necessarie per la piena adesione a Schengen. Di fronte a sfide come la guerra contro l'Ucraina e la pandemia, questi paesi hanno dimostrato di poter fare la loro parte per il buon funzionamento dell’area Schengen. Eppure, milioni di bulgari, rumeni e croati non possono ancora godere dello stesso diritto di libera circolazione degli altri cittadini europei.

Siamo orgogliosi di essere un’Unione basata su valori e sullo stato di diritto. L'incapacità di applicare questi valori e di agire nel Consiglio di dicembre rischia di essere dannosa. Mantenere questi paesi in stallo rischia inoltre di alimentare l'insoddisfazione e il disincanto dei cittadini di Bulgaria, Romania e Croazia. Nelle ultime settimane, il Parlamento ha dimostrato il suo ampio sostegno all'applicazione integrale delle disposizioni del trattato di Schengen a Bulgaria, Romania e Croazia. Ora è giunto il momento che il Consiglio tenga fede alla sua parte dell’accordo."

Note:

Ai sensi dell'articolo 3, paragrafo 2, del TUE e dell'articolo 67, paragrafo 2, del TFUE, l'UE ha l’obbligo di creare uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia senza controlli alle frontiere interne. In base ai loro trattati di adesione, la Bulgaria e la Romania appartengono a quest'area.

In virtù della regola dell'unanimità, il Consiglio ha bloccato l'abolizione dei controlli alle frontiere interne per la Romania e la Bulgaria nel 2011.

Il Parlamento europeo viene consultato nell'ambito della procedura di allargamento dell'area Schengen.

Nelle risoluzioni del dicembre 2018 e dell’ottobre 2022, il Parlamento europeo si è espresso a favore dell'abolizione dei controlli alle frontiere interne per Bulgaria e Romania.

In una risoluzione del novembre 2022, il Parlamento europeo si è espresso a favore dell'abolizione dei controlli alle frontiere interne per la Croazia.

Eurodeputati coinvolti
Presidente
Spagna
Vicepresidente
Germania