I Socialisti e Democratici al Parlamento europeo esprimono profonda preoccupazione per la repressione brutale e letale da parte delle autorità irachene, dei manifestanti che rivendicano migliori servizi e azioni più incisive per combattere la corruzione. Chiediamo l’apertura di un’inchiesta approfondita e indipendente sulle violenze mortali perpetrate contro i manifestanti.

Kati Piri, vicepresidente S&D responsabile per gli affari esteri, ha dichiarato:

“Dall’inizio di ottobre, decine di migliaia di persone hanno occupato le strade di Baghdad e le città meridionali dell’Iraq. Le loro richieste e la loro preoccupazione sono legittime. Un quarto della popolazione giovane è disoccupata, i servizi pubblici di base sono assenti e la corruzione è endemica. I manifestanti erano disarmati, e non c’era minaccia all’ordine pubblico, ma la reazione delle autorità è stata sproporzionata, brutale e persino mortale. Secondo quanto documentato dall’Osservatorio dei diritti umani (HRW), le forze di sicurezza hanno ucciso almeno 140 persone e più di cinquemila sono rimaste ferite. Esistono relazioni che parlano di cecchini che tirano ai protestatari, in alcuni casi dispersi con getti di acqua bollente.

“Queste azioni rappresentano violazioni gravissime e palesi dei diritti umani e noi le condanniamo senza appello. Chiediamo che sia aperta un’inchiesta approfondita e indipendente sulle violenze e sulle morti dei manifestanti e, in modo specifico, sul coinvolgimento delle forze paramilitari e il sospettato impiego dei cecchini. Tutti i responsabili devono essere chiamati a rendere conto delle proprie azioni”.

Domènec Ruiz Devesa, eurodeputato e primo vicepresidente della delegazione Parlamento europeo-Iraq, ha aggiunto:

"Purtroppo gli arresti e le azioni violente in Iraq non si fermano. I media riportano l’uccisione di più di diciotto persone e il ferimento di centinaia, durante le proteste antigovernative nella città di Karbala solo pochi giorni fa. Le autorità stanno anche negando ai residenti la possibilità di esprimere il proprio sostegno ai manifestanti. HRW denuncia l’arresto di due uomini solo per aver postato dei commenti di solidarietà su Facebook.

“L’Iraq ha bisogno di riforme sociali e strutturali e lo smantellamento delle reti clientelari. Lanciamo un appello ai manifestanti, al governo, al parlamento, ai partiti politici, ai leader religiosi e alla società civile, affinché sia raggiunta una sintesi, per la definizione di una cornice di dialogo per riforme a lungo termine che rispondano alle richieste legittime della popolazione.

“Il Parlamento europeo si schiera al fianco della popolazione irachena, in quanto la prospettiva di un Iraq stabile, sicuro e prospero rientra senza dubbio tra i maggiori interessi dell’Unione europea. Se volessero investire in un autentico percorso di riforme del Paese, saremmo pronti e disponibili ad assistere le autorità irachene”.

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