In un voto capeggiato dai Socialisti e Democratici oggi, la commissione Libertà civili, giustizia e affari interni ha promosso nuove norme sulla migrazione legale che contribuiranno a far fronte alle carenze del mercato del lavoro nell’Unione europea e a fermare lo sfruttamento illegale dei lavoratori migranti.

L'anno scorso Eurostat ha stimato che entro il 2070 la popolazione in età lavorativa dell'UE passerà da circa il 65% a una percentuale compresa tra il 56% e il 54% della popolazione totale dell'UE. Per i Socialisti e Democratici, i lavoratori migranti svolgono un ruolo fondamentale per aiutare l'Europa ad affrontare i cambiamenti demografici e le sfide del mercato del lavoro.

In base alla revisione della direttiva sul permesso unico, votata oggi, sarà prevista una procedura combinata, sia per il soggiorno che per il lavoro, per i lavoratori provenienti da paesi terzi. Per evitare pratiche sleali e abusive da parte dei datori di lavoro, le nuove norme garantiranno anche una serie di diritti in modo che i lavoratori dei paesi terzi siano trattati allo stesso modo dei lavoratori nazionali.

Javier Moreno Sánchez, relatore del Parlamento europeo sul permesso unico, ha dichiarato:

“La migrazione legale è vantaggiosa anche per l'Europa. In primo luogo, vogliamo rendere la procedura per il rilascio del permesso unico il più semplice e veloce possibile, in modo che possa diventare uno strumento utile per le aziende e i lavoratori dei paesi terzi, rispondendo rapidamente alle esigenze del mercato del lavoro e rafforzando percorsi sicuri e legali per raggiungere l'Europa in cerca di lavoro.”

“In secondo luogo, stiamo lavorando anche per impedire ai datori di lavoro di aggirare o infrangere le regole. Queste pratiche abusive compromettono i benefici che potrebbero scaturire da una migrazione legale. Pagando le tasse e contribuendo all'economia e alla società europea, i lavoratori dei paesi terzi meritano un trattamento paritario in termini di diritti. Per questo ci battiamo per garantire ai lavoratori dei paesi terzi una serie di diritti pari a quelli dei lavoratori nazionali. Questo è essenziale per impedire ai datori di lavoro di sfruttare i lavoratori e per prevenire una corsa al ribasso delle condizioni di lavoro.”

Nota ai redattori

La posizione della commissione Libertà civili, giustizia e affari interni si basa sulle proposte della Commissione mediante:

  • l’estensione del campo di applicazione della direttiva;
  • la riduzione del tempo massimo per decidere su una richiesta da 4 mesi a 90 giorni;
  • la possibilità che il lavoratore cambi lavoro durante il periodo di validità del permesso;
  • l’estensione del periodo di disoccupazione da 3 a 9 mesi per consentire al titolare del permesso di trovare un nuovo lavoro.

Una volta confermata la posizione del Parlamento, inizieranno i negoziati con gli Stati membri e la Commissione europea.

 

Eurodeputati coinvolti
Capo delegazione
Membro
Spagna