Oggi, sotto la guida del Gruppo S&D, gli eurodeputati hanno adottato misure prioritarie per rafforzare il diritto alla riparazione e promuovere il consumo sostenibile.

Dato che solo il 20% di tutti i telefoni e computer viene riparato e che lo smaltimento prematuro di beni di consumo utilizzabili genera 261 milioni di tonnellate di emissioni di COequivalenti, è più che mai necessario promuovere la riparazione e il riutilizzo.

Ancora una volta, i Socialisti e Democratici hanno dimostrato il loro impegno per rafforzare la capacità dei consumatori e tutelare i loro diritti, proteggendo al contempo l’ambiente. Alcune delle nostre proposte progressiste includono: l’ampliamento della portata del diritto alla riparazione dopo la scadenza del periodo minimo di garanzia; la definizione di giusti incentivi per la riparazione di beni (aspirapolveri, smartphone, lavatrici, ecc.) con una garanzia legale aggiuntiva di dodici mesi in caso di riparazione; il rafforzamento della domanda di riparazione attraverso l’istituzione di incentivi appropriati a livello di Stati membri, come buoni riparazione o fondi nazionali per la riparazione. 

René Repasi, eurodeputato S&D e relatore del Parlamento europeo sulle norme comuni che promuovono la riparazione dei beni, ha dichiarato:

“Ogni anno, la prematura sostituzione delle merci rappresenta una perdita di 12 miliardi di euro per le tasche dei consumatori e la produzione di 35 milioni di tonnellate di rifiuti. Vogliamo responsabilizzare i consumatori e incentivarli a scegliere di riparare i loro beni invece di essere obbligati a sostituirli.”

“Vogliamo sostenere i centri riparazione in modo tale che possano offrire riparazioni competitive e convenienti. A tal fine, il Gruppo S&D si è battuto per garantire che i riparatori indipendenti, le società che effettuano ricondizionamento e gli utenti finali abbiano accesso ai pezzi di ricambio e a tutte le informazioni e gli strumenti relativi alle riparazioni, compresi gli strumenti diagnostici, a un costo ragionevole e non discriminatorio. Una maggiore concorrenza farà scendere i costi di riparazione e incoraggerà i consumatori europei ad abbracciare la cultura della riparazione.”

“Vogliamo inoltre vietare le pratiche che ostacolano la riparazione, come la serializzazione, l’accoppiamento dei pezzi o l’impedimento della riparazione da parte di centri indipendenti.”

“Con il diritto alla riparazione, vogliamo promuovere un consumo più sostenibile dei beni, proteggere l’ambiente e far risparmiare i consumatori.”

Fasi successive

Dopo il voto in plenaria, i negoziati in trilogo inizieranno il 7 dicembre. Un testo definitivo potrebbe essere adottato sotto la Presidenza belga prima delle elezioni europee del 2024.

Eurodeputati coinvolti
Capo delegazione
Membro
Germania
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