Il Gruppo S&D, durante la sessione plenaria dell’Europarlamento, chiede agli stati membri di agevolare i viaggi delle persone che dispongano del certificato digitale Covid dell’Ue. La Commissione europea la settimana scorsa ha aperto la possibilità per i Paesi Ue di emettere e verificare i certificati, con nove Paesi che stanno già utilizzando i certificati Ue.

I membri dell’Europarlamento invitano gli stati membri a trovare un accordo per rimuovere le restrizioni, sulla scorta della proposta avanzata dalla Commissione la settimana scorsa. Secondo le intese raggiunte il 20 maggio, potrà ricevere il certificato chi sia vaccinato, chi abbia effettuato un tampone dall’esito negativo o chi abbia già superato il COVID e sia immunizzato, e i governi Ue si sono impegnati a non applicare restrizioni ai titolari di certificato. Il Gruppo S&D auspica e chiede un approccio più coordinato dei governi quando si tratterà di emettere i certificati per i cittadini non Ue che viaggino in Europa.

L’accordo finale è stato dibattuto stamane e sarà posto al voto nella tarda giornata di oggi. I risultati del voto saranno annunciati mercoledì mattina. Si potrà seguire la conferenza stampa online col capo negoziatore, l’eurodeputato S&D Juan Fernando López Aguilar, oggi alle 13:15.

Juan Fernando Lopez Aguilar, europarlamentare, negoziatore e presidente della commissione libertà civili giustizia e affari interni, ha dichiarato:

“Quarantadue anni fa, il Parlamento europeo fu eletto per la prima volta attraverso un voto universale. Dodici anni fa, con il Trattato di Lisbona, l’Assemblea ampliava il proprio potere legislativo coma mai prima di allora. Raramente il Parlamento fornisce notizie dell’ultimo minuto, ma oggi è importante dire che siamo arrivati a emendare, negoziare e adottare i certificati digitali COVID Ue, in tempi record. In circa due mesi l’Europarlamento è riuscito a fare la differenza, proteggendo i diritti dei cittadini, difendendo la libertà di movimento e la privacy, fornendo certezza legale e prevenendo le discriminazioni. Lo scopo è ripristinare una piena funzionalità di Schengen, un caposaldo che è stato messo in discussione durante la crisi Covid”

Birgit Sippel, europarlamentare S&D e portavoce su giustizia e affari interni, ha aggiunto:

“I certificati avranno un valore aggiunto reale, dal momento che gli stati potranno iniziare a rimuovere le restrizioni di viaggio e l’obbligo di quarantena, se la situazione pandemica e sanitaria lo consentirà. Dobbiamo continuare a essere cauti, ma la pandemia non durerà in eterno. Per questo abbiamo voluto che i certificati fossero una misura temporanea, che avessero una validità di 12 mesi. Se fosse necessario prolungarne la validità, la decisione dovrebbe essere oggetto di discussione pubblica e adeguata valutazione. Abbiamo anche fatto in modo che i certificati portassero solo le persone a muoversi e non i loro dati; la protezione delle informazioni personali è un principio fondamentale e una preoccupazione costante per il Gruppo S&D. Ora sta agli stati membri fare il miglior uso possibile di queste nuove regole per fornire sicurezze e certezze che risolvano la sensazione di confusione e insicurezza che ha regnato nell’ultimo anno e favorire i viaggi in tempo utile per la stagione estiva”.

Eurodeputati coinvolti
Coordinatrice
Germania