Durante la riunione speciale del Gruppo esterno tenutasi oggi a Cracovia, i Socialisti e Democratici al Parlamento europeo hanno adottato una proposta per una Carta UE sui diritti delle donne, il loro progetto di punta in vista delle elezioni europee del 2024. L'obiettivo è far sì che la Carta venga adottata da tutta l’Unione europea per garantire che le sue disposizioni vengano rispettate da tutti gli Stati membri. Per questo motivo i S&D eserciteranno la loro pressione perché se ne discuta pubblicamente prima delle elezioni del 2024 sulla base della Carta presentata a Cracovia.

La Carta è l'espressione della forte convinzione dei S&D che si debba fare di più per raggiungere la piena uguaglianza di genere nell'UE, come promesso dal trattato europeo*. Secondo l'Indice sull’uguaglianza di genere**, se continuiamo al ritmo attuale raggiungeremo la parità di genere nell'UE solo tra 60 anni. I progressi restano lenti e insufficienti. Nel frattempo, in paesi come la Polonia, l'Ungheria e l'Italia, abbiamo assistito a una preoccupante regressione, il cui esempio più tangibile è il divieto di aborto de facto in Polonia.

La Carta UE sui diritti delle donne sancisce i principali diritti fondamentali delle donne e delle ragazze nell'UE, tra cui il diritto di decidere del proprio corpo e della propria vita, l'accesso alla contraccezione, il divieto di ogni forma di violenza sessuale e di genere, i diritti socio-economici e l'indipendenza economica.  Una volta adottata a livello europeo, la Carta proteggerà e promuoverà i diritti e le libertà delle donne e garantirà che questi diritti siano attentamente salvaguardati, rispettati e riflessi in tutte le attività legislative e non legislative dell'Unione.

La leader dei S&D, Iratxe García Pérez, ha dichiarato:

“Non riesco a pensare a un luogo migliore della Polonia per annunciare la Carta UE sui diritti delle donne. Ammiriamo il coraggio delle donne polacche, che si sono opposte massicciamente agli attacchi del governo PiS contro le donne e i loro diritti. Siamo impegnati a difendere i loro diritti e le loro libertà, perché sono cittadine europee. Non dobbiamo inoltre dimenticare l'aspetto economico del divieto di aborto in Polonia. Ancora una volta, sono le donne più povere a essere colpite più duramente, perché non possono permettersi di viaggiare all'estero per sottoporsi ad aborti legali e sicuri.”

“Le battute d'arresto in Polonia, così come i contraccolpi contro i diritti delle donne in tutto il mondo, sono spesso ispirati dall'estrema destra e dai movimenti conservatori anti-gender e fondamentalisti. Ci ricordano che i diritti delle donne non possono mai essere dati per scontati e devono essere rivendicati ogni giorno. Abbiamo quindi bisogno della Carta UE sui diritti delle donne come simbolo del nostro impegno e come chiaro punto di riferimento degli standard comuni che tutti abbiamo giurato di sostenere.”

Robert Biedroń, europarlamentare S&D, presidente della commissione per i diritti delle donne (FEMM) e co-presidente di Nowa Lewica ha aggiunto:

“È spaventoso che nel XXI secolo, nel cuore dell'Europa, le donne muoiano a causa dei fondamentalisti e delle loro leggi barbare. È inspiegabile che le donne vengano private dei diritti faticosamente conquistati e che l'UE non le protegga. In un momento in cui il movimento anti-gender sta usurpando il diritto di prendere decisioni politiche, solo i progressisti possono guidare la lotta per i diritti delle donne e l'uguaglianza di genere.”

“Sappiamo che non sarà facile, ma a differenza dei conservatori, non usiamo scuse né fingiamo di non avere strumenti adeguati. Siamo determinati a vincere questa battaglia e non ci fermeremo finché non sarà adottata questa Carta tanto necessaria, in modo che tutte le donne europee siano adeguatamente tutelate e possano finalmente godere degli stessi diritti!”

Note ai redattori:

*L'articolo 8 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea recita: “Nelle sue azioni l'Unione mira ad eliminare le ineguaglianze, nonché a promuovere la parità, tra uomini e donne.”

**L'Indice sull’uguaglianza di genere 2022, pubblicato dall'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere.

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Spagna
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Polonia
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