Nella settimana che segna i trentacinque anni dall’Accordo di Schengen, gli eurodeputati S&D esprimono delusione per l’approccio caotico e disomogeneo degli stati membri nel reintrodurre e rimuovere i confini interni in risposta alla pandemia COVID-19.

Durante la sessione plenaria di giovedì, i Socialisti e Democratici sosterranno la mozione del Parlamento europeo rivolta alla Commissione e al Consiglio, con la quale si richiede miglior coordinamento e leadership nel controllo dei confini e per una revisione delle regole dell’Area Schengen che la renda più attuale e pronta per il futuro.

Juan Fernando López Aguilar, presidente della commissione libertà civili, giustizia e affari interni, ha dichiarato:

“Questa settimana avremmo dovuto celebrare i trentacinque anni di una delle maggiori conquiste dell’Europa: la libertà di circolazione delle persone senza confini all’interno dell’Area Schengen. Al contrario, se nel migliore dei casi osserviamo un approccio a macchia di leopardo tra gli stati membri, nei casi peggiori rileviamo forme di discriminazione nei confronti di singoli Paesi.

“Se da un lato è positivo che si stiano gradualmente rimuovendo le restrizioni dei confini interni, il modo in cui ciò sta avvenendo lascia molto a desiderare. Senza un ritorno a una piena funzionalità dell’Area Schengen senza alcun controllo dei confini interni, ci priveremo di uno dei volani fondamentali della ripresa.

“Una risposta più coordinata ed europea, ci avrebbe permesso di evitare la confusione che stanno vivendo i cittadini a causa di decisioni bilaterali. In tempi tanto incerti, le persone meritano e si aspettano un’iniziativa chiara, calma e coordinata a livello europeo su importanti restrizioni che investono la loro vita quotidiana. Sono queste le ragioni che dovrebbero spingerci a rivedere le regole dell’Area Schengen, per farci trovare preparati in caso di future pandemie”.

Tanja Fajon, eurodeputata S&D e presidente del gruppo di lavoro LIBE sull’osservazione del sistema Schengen, ha dichiarato:

“Quando il COVID-19 ha cominciato a colpire, c’è stata una completa mancanza di coordinamento tra gli stati membri e un vuoto di leadership a livello Ue in materia di restrizioni e ripristino dei confini interni. Da allora vi sono seri dubbi sull’efficacia della chiusura dei confini interni e noi crediamo che i governi nazionali non abbiano fatto abbastanza per motivare e giustificare tali misure come mezzo per arginare la diffusione della pandemia COVID-19.

“In futuro i Paesi europei che vogliano adottare misure che mettano in discussione o sospendano il diritto di libera circolazione all’interno dei confini Schengen, dovranno rispettare lo spirito e il testo della legge Ue. Se gli stati membri sono nella posizione di ignorare norme vincolanti e leggi come il Codice delle frontiere Schengen, abbiamo dato vita a un precedente pericoloso”

Eurodeputati coinvolti
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